Una bomba molotov nel cantiere della Pedemontana

ALTIVOLE. Una molotov è stata trovata lunedì nel cantiere della Superstrada Pedemontana, a San Vito. Si tratta di una bottiglia incendiaria con all'interno liquido infiammabile e un accendino. La bottiglia è stata trovata legata ad un escavatore con del filo di ferro. Sul posto, allertati dai responsabili del cantiere, sono intervenuti i carabinieri di Riese e del nucleo operativo di Castelfranco. Il reperto è stato inviato al Ris di Parma per gli accertamenti scientifici di quello che appare, a tutti gli effetti, un gesto intimidatorio contro i cantieri della Spv. La bottiglia non avrebbe potuto esplodere autonomamente, ma solo se le fosse stato dato fuoco con un innesco. Saranno tuttavia le indagini dei Ris a stabilire il grado di pericolosità dell’oggetto.ù
A accorgersi della rudimentale molotov sono stati, lunedì mattina, alcuni operai rientrati in cantiere dopo il week-end: la bottiglia era legata con del fil di ferro a un escavatore. Sciolto il filo di ferro, la bottiglia è stata portata ai carabinieri. Un’operazione che inevitabilmente può aver alterato le prove. Ma i Ris cercheranno comunque di trovare degli elementi utili che possano portare all’identificazione dei responsabili di questo gesto, che segna certamente un passaggio di livello nelle tensioni legate alla infrastruttura.
Si tratta infatti della prima volta che accade un episodio di questo genere. Mai, in precedenza le proteste, i picchetti, le manifestazioni No Spv erano sfociate in episodi di intimidazione. In un solo caso, in occasione dell’avvio dei cantieri in provincia di Treviso, un anziano aveva tentato di investire un ufficiale dei carabinieri ed era stato arrestato. Ma l’episodio fu inquadrato in un momento di grande concitazione, non all’interno di una «strategia».
Al momento si escludono possibili avvertimenti legati all’esecuzione dei cantieri della Pedemontana, dove stanno lavorando diverse imprese da tutta Italia con le inevitabili tensioni legate agli appalti di subfornitura. Gli investigatori propendono piuttosto per un messaggio dettato dall'esasperazione. Tra i comitati che si oppongono alla Superstrada è unanime la condanna: «E' un atto sbagliato, da condannare senza se e senza ma e che non può avere alcuna giustificazione - è la pronta risposta di Elvio Gatto, referente trevigiano del Covepa (Coordinamento veneto Pedemontana Alternativa) - abbiamo sempre espresso le nostre forti criticità verso questo progetto sostenendo battaglie importanti, ma abbiamo sempre voluto che queste avvenissero nella legalità, in un confronto aperto a tutti. E' comprensibile che qualcuno esasperato dalle molte inadempienze di chi sta realizzando possa avere la tentazione di prendere delle scorciatoie non legali. Quanto accaduto deve far sentire ulteriormente la responsabilità di tutti i soggetti in gioco. Ma ribadiamo a gran voce che gesti come questi vanno condannata».
Davide Nordio
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