Il dramma di Paolo, sparito da mesi

Praticante legale se ne va senza dare spiegazioni: famiglia in ansia, nessuna notizia da luglio. Forse fa il clochard a Milano
Paolo Cendron, 34 anni , praticante legale
Paolo Cendron, 34 anni , praticante legale

Si è presentato a casa di un amico, a Milano. Senza alcun preavviso. Poi, dopo una settimana, è scomparso nel nulla. Paolo Cendron, 34 anni, praticante legale di Villorba, da maggio ha fatto perdere le proprie tracce. Adesso la madre, Cipriana, lancia un appello: «Rispetteremo le tue scelte, ma facci sapere che stai bene». Solo a luglio si è fatto vivo, mandando un sms alla mamma da una cabina telefonica: «Sono sereno. Paolo».

Una vicenda difficile da ricostruire quella del giovane: non è una linea retta. O meglio, lo è solo fino a un certo punto. Poi le testimonianze divergono, sembra che ci siano tanti Paolo Cendron: quello raccontato alla famiglia, quello del posto di lavoro, quello degli amici. A maggio scatta qualcosa nella testa del ragazzo. Forse una delusione personale, forse le difficoltà con il lavoro. Da quel momento scompare.

Riecco Turchetto, ristoratore in fuga

Lo fa volontariamente, di questo sono convinti tutti: famiglia, amici e anche le forze dell’ordine. Ma perché? Probabilmente lo sa solo lui. Il 16 maggio scorso i genitori Cipriana Pagotto ed Eugenio Cendron si presentano dai carabinieri per denunciare la sparizione del figlio. Appare subito un allontanamento volontario, l’ultima segnalazione della sua presenza risale a settembre. Secondo la testimonianza fornita da un senza dimora ai carabinieri, Paolo ora avrebbe la barba molto lunga, i capelli bianchi sui lati. Vivrebbe come un senzatetto. Il clochard avrebbe inoltre riferito di avere vissuto per strada con lui otto giorni, andando a pranzo alla mensa della Caritas di Milano, frequentando la stazione e la zona del Duomo.

Ma chi è questo clochard? I genitori non lo sanno, ma sospettano che possa trattarsi di Angelo Turchetto, il ristoratore di Selvana scomparso nel 2012, e riapparso pochi mesi fa a Milano come clochard. Dopo quella segnalazione di Paolo si perdono nuovamente le tracce. Sempre il clochard avrebbe riferito che Paolo voleva riavvicinarsi alla sua città di origine, ma non cambiare vita. Almeno in quel momento.

A Treviso il ragazzo è molto conosciuto, ha numerosi amici pronti ad aiutarlo. Diplomatosi al liceo classico Canova, Paolo ha poi vissuto a lungo a Urbino dove si è laureato in giurisprudenza, per poi tornare a Treviso. Non è certo un solitario, conosce mezza Treviso. Dopo la laurea per qualche mese ha pensato di fare l’esame di Stato per diventare avvocato, ma poi ha desistito.

Ha accettato allora di lavorare alla “Locanda da Renzo”, l’hotel che si affaccia sul Terraglio poco prima della rotonda della tangenziale. Dà una mano alla reception con un contratto a chiamata. È affidabile, fa il suo, ed è sempre sereno.

I soldi però evidentemente non bastano, e nel tempo che gli resta libero aiuta l’avvocato Luca Schiavon. Vive con lui per alcuni mesi. Aprendosi partita Iva, segue qualche pratica di risarcimento in caso di sinistri. Applica ciò che ha imparato all’università, senza la necessità di superare l’esame di Stato. In precedenza aveva anche contribuito alla nascita di una società con sede a Malta, specializzata nel gioco on line. Una parentesi che si chiude rapidamente.Ma Paolo Cendron non è soddisfatto della sua vita, si sente evidentemente sotto pressione.

Forse i pochi soldi, forse la delusione per una carriera lavorativa che non prende una strada precisa. Paolo, stando a quanto riferiscono gli amici, sparisce una prima volta. Per una ventina di giorni. Ma grazie all’intervento dei genitori, torna alla vita di prima.

La ferita non si rimargina. Si fa accompagnare a Milano da un amico a inizio maggio. Trova ospitalità per qualche giorno, e poi sparisce. Iniziano le ricerche. A luglio da una cabina telefonica di Milano manda un sms sul cellulare di mamma Cipriana. «Sto bene, sono sereno. Un bacio. Paolo». Troppo poco perché la famiglia e gli amici possano rassegnarsi.

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