Il dossier per Treviso capitale della cultura 2020, una chiamata a tutto il territorio

Treviso. Il progetto per Treviso capitale della cultura 2020 prevede duecento eventi in 100 luoghi diversi. Il sostegno di 70 associazioni. Indotti milionari e sviluppo

TREVISO. Il dossier a sostegno della candidatura di Treviso è ancora top secret. L’amministrazione ha preferito non pubblicarlo per evitare di avvantaggiare la concorrenza ma adesso che la prima grande selezione è stata fatta i sigilli potrebbero essere eliminati proprio per dimostrare quanto sentita e partecipata sia l’azione a sostegno di quelle che qualcuno già chiama “Treviso 2020”.

Per la prima volta nella sua storia la città (e va dato merito all’amministrazione), ha fatto uno sforzo progettuale per essere quanto più inclusivo possibile e mettere insieme eventi, potenzialità, patrimoni storici e artistici dalle più svariate provenienze. Il risultato è stato un pacchetto che conta 200 eventi in 365 giorni in 100 luoghi diversi della città, e non solo, coinvolgendo ben 70 associazioni diverse, culturali, ricreative, di volontariato. E molti privati, imprenditori soprattutto.

Treviso capitale della cultura 2020. Manildo: 44 milioni investiti nel futuro
de wolaske agenzia foto film treviso presentazione di treviso capitale della cultura 2020


Il dossier redatto dal Comune con il coordinamento di Infinite-Area (che già aveva partecipato al progetto per la candidatura di Montebelluna nel 2019 finendo nei primi dieci selezionati) e del comitato scientifico presieduto da Marco Tamaro, direttore di Fondazione Benetton, ha allargato lo sguardo a tutto il territorio trevigiano cercando di calamitare e valorizzare tutto il terroir di Marca, per mutuare un termine enologioco. E quindi non solo Treviso e il suo centro storico, ma anche la provincia e i suoi vini, le sue specialità e i suoi eventi gastronomici, i suoi musei e paesaggi. Così pure le sue acque e le sue architetture.

Nel dossier rientrano tutti i festival e le rassegne cittadine, quelle prettamente musicali come quelle per la valorizzazione delle tipicità commerciali; rientrano le ricchezze e le proposte “esistenti”, ma anche quelle che si intendono realizzare grazie al contributo statale e all’affiancamento di sponsor e altri soggetti attuatori come Fondazione Benetton ma anche Fondazione Cassamarca che si è resa disponibile a partecipare.

Obiettivo è creare un “sistema culturale trevigiano” che permetta ai cittadini in primis e ai turisti di approfittare del più ampio panorama di offerte possibili in un calendario lungo 365 giorni.

Per questo, per delineare il dossier, l’amministrazione ha sondato tutti i possibili partecipanti chiedendo ad ognuno cosa aveva da offrire. Tutto per arrivare a comporre un piano che puntasse, come chiesto, «al miglioramento dell’offerta culturale, alla crescita della inclusione sociale e al superamento del cultural-divide, allo sviluppo della partecipazione pubblica, all’incremento dell’attrattività turistica anche con l’utilizzo delle nuove tecnologie».

Portare Treviso al centro della scena italiana, preparare Treviso ad accogliere italiani da ogni regione, stranieri da ogni Paese. Il Comune non dà numeri, ma li ha fatti ben sapendo che solo tenendo conto della potenziale partecipazione ai 200 eventi in programma (tra cui 14 festival, mostre, rassegne, eventi locali e provinciali) arriva a contare circa 1 milione di visitatori, a cose normali.

Indotto economico? Impossibile da quantificare ma certamente oltre quello che Treviso avrebbe mai potuto immaginare qualche anno fa, «e soprattutto realizzabile indipendentemente dalla nomina di Treviso Capitale della cultura 2020»hanno sottolineato tutti i promotori, «perchè realizzando il dossier e mettendo in rete i vari attori abbiamo già creato un sistema di offerta e promozione potente, basta solo metterlo in moto per vederne i risultati».

Tutti ripetono che vincere non è importante, ma tutti sperano di portare a casa la corona tra un mese, da Roma. Se così non sarà Treviso sarà chiamata forse alla sfida più grande: mette in atto comunque le decine di pagine di progettualità contenute nel dossier. Indipendentemente dai titoli.
 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso