Delitto di Vittorio Veneto, Paolo non voleva più mantenerle: e le donne l’hanno ucciso

Domani mattina l’udienza di garanzia di Patrizia Armellin e Angelica Cormaci ree confesse dell’omicidio dell’ex sommozzatore Vaj, bastonato e soffocato
Tomè Vittorio Veneto Omicidio Borgo Olarigo
Tomè Vittorio Veneto Omicidio Borgo Olarigo

VITTORIO VENETO. Lui e lei una coppia di disoccupati “cronici”, e con loro una ragazza di 24 anni, senza lavoro, entrata in famiglia da sette mesi e diventata “dipendente” dalla donna. Una convivenza già così sui generis, complicata, a cui si aggiungeva il carattere irascibile dell’uomo, la sua tendenza a bere. E il bisogno, per tutti e tre, di denaro.. In questo contesto è maturato l’omicidio di venerdì in via Cal dei Romani, borgo Olarigo, a Serravalle di Vittorio Veneto. Ne son convinti gli inquirenti, che stanno indagando sull’accaduto e che domani mattina in tribunale a Treviso assisteranno all’udienza di convalida degli arresti scattati venerdì dopo il lungo faccia a faccia tra il sostituto procuratore Davide Romanelli e le due donne accusate dell’omicidio di Paolo Vaj: Patrizia Armellin,52 anni di Vittorio Veneto, la compagna, e Angelica Cornaci, 24 anni, amica di lei.

Omicidio a Serravalle: i carabinieri e il Ris davanti alla casa


Soldi e violenze. Paolo Vaj era disoccupato da anni, piccoli lavoretti, alcune entrate non tracciabili; due matrimoni alle spalle, di cui l’ultimo ancora valido con una donna di Poggibonsi abbandonata tre anni fa per trasferirsi a casa di Patrizia Armellin.

I due si conoscevano da anni, prima amici, poi amanti, poi ancora amici e ancora amanti. Il tutto nel mezzo dei matrimoni di Paolo, ma anche di Patrizia che si era legata per alcuni mesi con un uomo di Ancona. Una relazione che negli ultimi tempi, stando alle testimonianze, era diventata anche difficile, per via delle violenze casalinghe dell’uomo, alcune forse spinte anche dall’alcol. Un rapporto difficile e un disagio socio-economico significativo, aggravato dal fatto che la coppia nel tempo avesse accumulato debiti, alcuni dei quali dieci anni fa, per la fallimentare avventura di aprire un piccolo ristorante, e che pare fossero stati pagati da Patrizia.



La lite, l’altra notte, è nata per motivi economici, questo sembra accertato. Gli inquirenti vagliano soprattutto una pista, secondo la quale Paolo voleva lasciare la casa (aveva fatto poche ore prima un post su Fb parlando di “divorzio”); la sua uscita avrebbe potuto rappresentare un incubo finanziario per le due donne, che sarebbero rimaste senza le piccole entrate da lui garantite. Da qui, l’ennesima lite, degenerata, che ha portato all’omicidio. In tutto questo, che ruolo ha giocato la giovane Angelica, disoccupata, chiamata da Patrizia (che chiamava «mamma») per assisterla in casa?

Picchiato e soffocato: «Ci ha aggredito dopo aver bevuto, la nostra è stata legittima difesa»
Tomè Vittorio Veneto Ingresso in caserma delle due indiziate Patrizia


Il ruolo della ragazza. Che Angelica fosse diventata davvero più di una assistente domestica? Che fosse entrata in relazione con Patrizia tanto da considerarsi sua figlia, spingendola magari anche alla ribellione verso il compagno violento, soprattutto in un contesto di bisogno di denaro? Tutto questo valutano gli inquirenti. Certo è che la lite che ha portato alla morte di Paolo è stata la degenerazione di una convivenza ormai forzata e litigiosa.



Legittima difesa. Le due donne, raccontando agli inquirenti quanto avvenuto all’interno dell’abitazione di Serravalle la notte tra giovedì e venerdì, hanno detto di «aver agito per legittima difesa: ci ha aggredito dopo aver bevuto». Patrizia avrebbe risposto colpendolo con un bastone, quello ferma scuri delle finestre: «Mi sono difesa, Angelica mi ha aiutato». Il dubbio è forte, perchè il corpo di Paolo Vaj è stato ritrovato sul letto con un cuscino sulla faccia, come fosse stato soffocato dopo la lite. Di qui l’accusa di omicidio volontario mossa alle due donne, oggi in carcere alla Giudecca.



L’autopsia. Lunedì mattina verrà affidato l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo di Vaj. L’esame dovrebbe essere eseguito nell’arco di pochi giorni permettendo quindi alla Procura di avere tutti i dettagli utili a chiarire quanto avvenuto all’interno dell’abitazione di Serravalle. La casa teatro del dramma, intanto è sotto sequestro.

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