Capitale della cultura, Treviso è in finale
La città nella “short list”. Manildo: «Grande successo di tutti»

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La bellezza di Treviso: acqua, storia, tradizioni e arte
TREVISO. Il sogno di incoronare Treviso “Capitale della cultura 2020” è più vicino. Il capoluogo è infatti entrato nella lista delle dieci città selezionate dal Ministero dei beni e delle attività culturali per rappresentare le bellezze e le potenzialità dell’Italia tra due anni (Pieve di Cadore, l’altra veneta, non ce l’ha fatta). La decisione, attesissima, è arrivata con un ritardo di due mesi rispetto alla tabella di marcia che inizialmente si era prefissata il ministero ed ora apre la strada ad una seconda e più stringente selezione.

Treviso, e la sua proposta per il 2020, ora dovranno confrontarsi con le altre nove città che gareggiano per il titolo di “Capitale della cultura” ovvero Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia . Tra queste, le avversarie più ostiche, a sentire i beniformati, potrebbero essere Parma (che si candida per la seconda volta e che mette sul piatto un’antica e nobilissima tradizione, storia e rappresentatività musicale e teatrale) e Reggio Emilia, cui molti rendono merito di aver da tempo avviato un percorso di sviluppo non solo culturale ma “futuristico”. Macerata, dalla sua potrebbe far valere la carta di città che si rilancia dopo il terremoto del centro Italia; Agrigento, pur luogo simbolo, potrebbe invece essere penalizzata dalla co-regionale Palermo, già nominata capitale della cultura per quest’anno.
A decretare la vincitrice della sfida però – al di là di pronostici, previsioni e borsini – saranno i dieci dossier che le singole città saranno chiamate a presentare a Roma nel corso delle audizioni della Commissione ministeriale presieduta da Stefano Baia Curioni, docente della Bocconi e presidente del Centro internazionale d'arte e cultura di Palazzo Te a Mantova. Alla vincitrice, selezionata al termine di una selezione che contava 31 proposte da 31 città diverse, arriverà un contributo statale di un milione di euro per attuare un programma che però, nella quasi totalità di casi, prevede ampie partecipazioni private e pubbliche locali.
«È una grande notizia», ha commentato il sindaco di Treviso Giovanni Manildo, «essere rientrati nella “short list” è già un grande risultato, reso possibile grazie all’intenso lavoro coordinato dall’assessore ai beni culturali Luciano Franchin e realizzato da tante forze vive della città. Il dossier che la città ha prodotto ha già ottenuto un primo risultato: ha fatto conquistare a Treviso un posizionamento importante. Comunque andrà la città ora può contare su un progetto organico di sviluppo, un acceleratore culturale». «Ringrazio tutti coloro che con passione hanno lavorato alla nostra candidatura» ha detto ieri sera l’assessore Franchin, «è la prova che insieme si possono raggiungere importanti traguardi».
La bellezza di Treviso si candida a capitale della cultura 2020
Il titolo di “Capitale della cultura 2020” sarà assegnato il prossimo 16 febbraio nell'ambito di una cerimonia pubblica nella sede del ministero. In questo mese di tempo la commissione valuterà ogni progetto. «Doveva andare così» ammette soddisfatto Marco Tamaro, che con la sua Fondazione Benetton ha collaborato alla stesura del dossier, «ora viene il bello, il gioco duro, ma abbiamo tutte le possibilità per raggiungere il risultato. Treviso ci ha creduto e deve continuare a crederci. Il risultato ottenuto oggi con il dossier e la partecipazione che ha permesso di realizzarlo dimostra che la cultura è un progetto di sviluppo e di arricchimento per tutta la città».
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