Assalto alle cave, tornano le ruspe sul Montello: 2,6 milioni di metri cubi di ghiaia dai nuovi scavi
Tra rinnovi di autorizzazioni, sentenze favorevoli e vendite comunali, il territorio di Volpago del Montello si prepara a un'ondata di nuove escavazioni nella zona Belvedere. Il sindaco: «Siamo contrari, ma il parere del Comune conta poco»

Ruspe e scavi tornano a incombere su Volpago, in particolare sulla zona “Belvedere”. All’orizzonte ci sono circa 2 milioni e 600mila metri cubi di ghiaia da scavare in aggiunta a quelli già autorizzati e non ancora del tutto preleveti.
Sono i numeri che si prospettano a su di Volpago, per mezzo del di un’autorizzazione che stava scadendo, la sentenza del Consiglio di Stato che riapre un altro sito, e l’ampliamento autorizzato e “sbloccato” dalla vendita di un’area da parte del Comune.
La prima scadenza arriva lunedì prossimo, quando la Habitat di Roberto Grigolin e la Balbinot Antonio srl di Roberto Balbinot presenteranno all’auditorium di Volpago il progetto e lo studio di impatto ambientale relativi alla richiesta di rinnovo dell’autorizzazione concessa nel 2010 e in scadenza. Riguarda la cava Belvedere, nata abbattendo il diaframma che separava la Belvedere dalla Belvedere 1 e quindi facendo delle due cave una solo sito estrattivo, in modo da poter scavare quasi 1 milione di metri cubi in più, passando da un volume di 5 milioni e 367 mila metri cubi a 6 milioni e 320 mila.
La sentenza
Il secondo assalto delle ruspe arriva da una sentenza del Tar e riguarda la Belvedere 2, sempre della Habitat. Era stata bloccata perché sarebbe stata superata le percentuali di terreno agricolo scavabile, una volta tolto dal conteggio il Montello. «Il Consiglio di Stato ha reinserito il Montello e quindi la percentuale di superficie agricola non è superata», spiega il sindaco di Volpago, Paolo Guizzo, «ci attendiamo che vengano scavati ulteriori quantitativi di ghiaia».
Si parla di poco meno di 1 milione di metri cubi. E poi c’è l’ex Fratina, ora Camalò, della ditta Inerti. Anche qui in ballo c’era un ampliamento di circa 1 milione di metri cubi ed è in quell’area che il Comune ha venduto, per 280 mila euro, un pezzo di stradina. L’ampliamento era stato a suo tempo subordinato al mantenimento del diniego all’ampliamento della Belvedere 2, ma il reinserimento del Montello nel calcolo della percentuale di superficie agricola scavabile dà il via libera a tutti e due. Vantaggi per il Comune da questo futuro ulteriore incombere di ruspe e camion? «Solo quanto devono versare al Comune per ogni metro cubo scavato», prosegue Guizzo.
«Noi rimaniamo contrari a questi ampliamenti, ma sappiamo che i pareri dei Comuni poi non incidono».
La vendita contestata
Anche se la vendita della stradina alla Inerti, secondo molto, ha spalancato la porta all’ampliamento. «Avrebbero scavato in ogni caso» prosegue Guizzo. «In compenso abbiamo portato a casa 280 mila euro vendendo un pezzo di stradina inutilizzata ed inutilizzabile, 340 metri quadri della quale sono scavabili.
In compenso utilizzeremo quei soldi per risolvere alcuni problemi viabilistici: un tratto sarà quello che porterà al parcheggio della scuola elementare, un altro quello che dalla zona a nord del cimitero porterà in rotonda, il terzo è a Selva, nelle lottizzazioni a sud della chiesa».
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