Villa Emo riparte da Giuseppe Romano

Il presidente del Consorzio Piave eletto alla guida della Fondazione. Resta il nodo dei fondi: la banca non apre la borsa

VEDELAGO

Villa Emo, è Giuseppe Romano il nuovo presidente della fondazione che gestisce il capolavoro di Andrea Palladio a Fanzolo. Il consiglio d’amministrazione di Credito Trevigiano riunitosi ieri ha accolto le dimissioni di Armando Cremasco presentate a inizio ottobre con specifico riferimento alla mancanza di risorse che non consentivano una adeguata promozione di quello che è annoverato tra i Patrimoni dell’Unesco.



Alla fine ha prevalso la soluzione interna: Giuseppe Romano, classe 1962, attualmente presidente del Consorzio di Bonifica Piave, era restato l’ultimo dei tre consiglieri del cda che si era insediato nel 2015, dopo il commissariamento della banca. Qualche mese fa, per motivi personali, si era dimesso lo storico Giacinto Cecchetto, sostituito da Ivano Cescon. A inizio ottobre anche Armando Cremasco aveva dato forfait. Al suo posto, sempre nella riunione di ieri, è stato nominato Giorgio Lunardi. «La mia nomina – dichiara Giuseppe Romano – si pone sulla scia della continuità con la precedente gestione. Quindi proseguiremo le iniziative già programmate e incrementeremo i progetti che sono in agenda. Anche in queste settimane, infatti, nessun servizio è stato interrotto. In ogni caso la Fondazione continuerà a essere un punto di riferimento dell’attività culturale della provincia di Treviso e del Veneto e in primo luogo un’opportunità di arricchimento culturale per i soci e per le comunità locali».



Ora si attende di vedere quale sarà il programma del nuovo presidente e sulla base di questo la risposta che arriverà dal Credito Trevigiano che comunque già a suo tempo, quando ha affidato alla fondazione la gestione diretta di Villa Emo, era stato esplicito sul fatto che, a differenza del passato, non ci sarebbero stati fondi a disposizione, ma che si sarebbe dovuto camminare solo con risorse proprie, ovvero i proventi della biglietteria o dei diversi eventi che vengono ospitati in villa. Quello che però lamentava Armando Cremasco era proprio l’impossibilità, stanti queste risorse, di avviare una promozione degna di questo nome per un sito che ha tutte le potenzialità per essere un punto di riferimento per il turismo del territorio.



Insomma, la questione dei finanziamenti appare centrale per far fare un salto di qualità a questa struttura.

In questi anni la villa si è aperta a molteplici eventi sia in collaborazione con il comune di Vedelago (grazie a una convenzione è infatti possibile celebrare i matrimoni civili in villa) sia con il tessuto imprenditoriale locale, andando ben al di là della mera funzione museale. —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso