Veneto Banca, il processo resta a Treviso

Ieri si è chiusa la fase preliminare, da lunedì si entra nel vivo. Nessuna responsabilità civile: Intesa non è stata ammessa 
Marco Filippi



Il processo all’ex amministratore delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, rimane a Treviso. La corsa contro il tempo e la prescrizione del processo all’ex numero uno dell’istituto di credito montebellunese è proseguita ieri con l’esaurimento della fase preliminare. Il collegio dei giudici, presieduto da Umberto Donà, ha respinto tutte le eccezioni sollevate dalla difesa di Consoli (tranne una sulle costituzioni di parte civile che ha permesso di estromettere dal processo i 370 risparmiatori che nel 2017 sottoscrissero la transazione con la banca) e dalla prossima udienza saranno sentiti i primi testimoni ossia i militari della guardia di Finanza di Roma che iniziarono l’indagine che ha ora portato l’ex amministratore delegato di Veneto Banca a processo per ostacolo alla vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto. Dunque da lunedì prossimo si entra nel vivo del dibattimento.

il processo resta nella marca

L’udienza di ieri, la terza dall’inizio del processo, è iniziata con la lettura del dispositivo con il quale il collegio motivava le decisioni sulle eccezioni proposte in aula. La più attesa riguardava quella sull’incompetenza territoriale del tribunale di Treviso sollevata dal difensore di Consoli, Ermenegildo Costabile, a favore di Trento per la presenza tra gli ex risparmiatori di due magistrati (un giudice e un pubblico ministero onorario) che operano in Veneto. Un’eccezione che se fosse stata accolta avrebbe definitivamente messo una pietra tombale sul primo filone processuale sul crac di Veneto Banca già a rischio prescrizione tra il novembre di quest’anno e la primavera del prossimo. I giudici invece l’hanno respinta sostenendo che per essere considerati parti offese i due magistrati coinvolti avrebbero dovuto assumere almeno un’iniziativa formale nei confronti della Banca, assumendo la qualifica di “danneggiati”, cosa che invece non è successa.

nessun responsabile civile

Non ci saranno responsabili civili nel processo a Consoli: sia Veneto Banca in liquidazione che Banca Intesa non sono state ammesse dai giudici. Sfuma quindi per i risparmiatori la speranza di poter essere risarciti per lo meno dal colosso bancario lombardo - piemontese che aveva rilevato l’ex Popolare di Montebelluna e che sicuramente di liquidità ne dispone di gran lunga rispetto a Veneto Banca Lca.

il capo d’accusa è chiaro

Infondate per i giudici anche le altre eccezioni preliminari. Come quella che contestava la nullità delle decisioni del gup Gianluigi Zulian di ottobre scorso quando nonostante la richiesta di legittimo impedimento dell’avvocato Costabile colpito da Covid: «Non c’è stato nessun pregiudizio dei diritti della difesa», secondo il tribunale. Rigettata anche l’eccezione per l’indeterminatezza del capo d’accusa stilato dai sostituti procuratori Massimo De Bortoli e Gabriella Cama che i giudici hanno invece ritenuto “sufficientemente chiaro e preciso” in merito alle accuse mosse nei confronti di Consoli. Il processo prosegue lunedì.—

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