Una multa di 172 euro a Napoli ma lei era al lavoro a Bibano

Incredibile disavventura per una donna di Mareno accusata di essere passata con il rosso Adesso dovrà dimostrare che la sua auto il 18 luglio era nel parcheggio della sua ditta
PADOVA 17 novembre 2005 G.M. Tarche alterne:CONTROLLI (SALMASO) Tarche alterne:CONTROLLI (SALMASO)
PADOVA 17 novembre 2005 G.M. Tarche alterne:CONTROLLI (SALMASO) Tarche alterne:CONTROLLI (SALMASO)

MARENO

Centosettandue euro di multa e 6 punti in meno della patente. Questo il bilancio per Ermana Foltran, rea di non aver rispettato con la sua auto un semaforo rosso a Napoli quest'estate. Ermana sarebbe passata a un incrocio incurante dell'alt. Peccato che lei la città partenopea non l'abbia mai vista. «Io a Napoli non ci sono mai stata - spiega Ermana - io ero al lavoro quel giorno». Il 18 luglio, data riportata nella contravvenzione, lei, come ogni mattina, è andata a lavorare a Bibano e la sua auto era nel parcheggio della ditta. Insomma, per commettere quell'infrazione in una città distante chilometri e chilometri, le sarebbe servito, quanto meno, il dono dell'ubiquità, o il teletrasporto. Ma questo sarebbe dovuto avvenire a bordo della sua auto. Già, perché la targa riportata nella multa coincide con quella del mezzo di suo proprietà, mentre non viene indicato né il modello né il tipo di veicolo. Con sorpresa qualche giorno fa la donna si è vista recapitare a casa l'inaspettata, quanto sgradita, missiva partita dalla Campania che ha volatilizzato sei punti della sua patente per un viaggio estivo mai avvenuto e per un'infrazione non commessa. Ermana ha così contattato i carabinieri per capire come poter fare per non essere costretta a pagare e per salvare i punti del suo permesso di guida. Adesso dovrà inviare copia dei documenti che attestino la sua presenza al lavoro e una dichiarazione del titolare che confermi che si era recata in azienda con la sua auto. Rimane da capire se si è trattato di un'imprecisione nella registrazione dell'infrazione o se esista, dall'altra parte dell'Italia qualcuno che conduce un mezzo con una targa identica alla sua e dunque contraffatta. Quello delle multe giunte da lontano per errore o per la duplicazione della targa non è un fenomeno così insolito e spesso le conseguenze si protraggono nel tempo, facendo perdere tempo e qualche volta la pazienza agli automobilisti incolpevoli. E' il caso toccato a Olga Marchioni, anche lei marenese, che a luglio ha visto riemergere dal passato quella contravvenzione che aveva già contestato 3 anni prima.

Nel suo caso la multa giungeva dal Lazio, ma era ugualmente infondata la contestazione che le veniva fatta. «Nel 2008 ho ricevuto da Roma una multa, il modello e la targa corrispondevano, io però quel giorno ero a lavorare e non a Roma - aveva raccontato la donna quest'estate -. Ora però mi è arrivata la richiesta da Equitalia e da 47 sono diventati 133 euro». Ermana Foltran dovrà ora dimostrare di essere estranea ai fatti accaduti a luglio, nella speranza di non vedersi ripresentare il conto, più salato, tra qualche anno per non aver saldato una multa che non le era dovuta. Un'andata e ritorno da Bibano a Napoli giusto per il tempo di passare con il rosso.

Renza Zanin

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