Fregona, classe prima a rischio. Il sindaco: «Venga attivata anche con soli 4 iscritti»

Oggi, giovedì 22 maggio, l’incontro con la dirigente scolastica provinciale, Barbara Saredella. Il sindaco: «In ballo la difesa della montagna»

Francesca Gallo
Il sindaco Giacomo De Luca
Il sindaco Giacomo De Luca

Una proposta per salvare la prima elementare a Fregona. Per scongiurare il rischio di un flop, il sindaco Giacomo De Luca chiede di attivarla con soli quattro iscritti. Una deroga ulteriore, visto che per i comuni di montagna ne basterebbero otto.

Il primo cittadino ne discuterà oggi con la dirigente scolastica provinciale Barbara Sardella. «Vediamo che soluzioni si potranno trovare», afferma speranzoso il primo cittadino, «ci troviamo in un comune montano che vive un significativo spopolamento. Bisogna cambiare rotta nell’interesse non solo dei fregonesi, ma anche per la difesa della nostra montagna».

Da mesi il sindaco Giacomo De Luca sta tentando ogni via pur di mantenere la classe di remigini alla scuola primaria di Fregona, un paese di nemmeno tremila anime, alle porte della magica foresta del Cansiglio. La preoccupazione per la perdita di servizi aveva già spinto il sindaco ad azioni eclatanti. Come quando De Luca aveva vestito le inedite vesti del vigile-sindaco, buttandosi a capofitto nel controllo del territorio, quando è mancato l’unico agente del comune. Ora questa crociata per salvare la classe, una preoccupazione nuova, visto che non era mai successo che Fregona corresse il rischio di perdere la prima elementare.

Su questo punto Giacomo De Luca è categorico: la sua battaglia non è soltanto per salvare un servizio educativo, ma un atto di resistenza civile a difesa della montagna e della sua comunità. «Dobbiamo contrastare lo spopolamento e difendere i servizi essenziali», insiste.

«Per questo mi sono battuto perché il servizio scolastico desse una proroga rispetto ai termini previsti, proprio per riuscire a incentivare le iscrizioni e formare la prima. Chiederò alla dirigente una deroga al minimo di alunni iscritti, perché sono sicuro che se la classe parte regolarmente con il nuovo anno scolastico, altri bambini si aggiungeranno in breve tempo, anche perché abbiamo tante iniziative. Nella nostra scuola c’è il tempo pieno fino alle 18, il sabato è libero e ci sono tante iniziative. Abbiamo la possibilità di attivare un servizio di trasporto scolastico non solo dalla zona industriale fino all’istituto scolastico, ma andando a prendere i bambini direttamente alle loro abitazioni per ovviare ai turni di lavoro dei genitori».

Il sindaco si è anche rivolto alle aziende della zona, soprattutto all’azienda locale “Margherita”, forte dei trecento dipendenti, alcuni dei quali provengono dai paesi limitrofi. La speranza è che possano ancora iscrivere i loro figli a Fregona.

«Mi faccio forte di essere un comune montano e del diritto di non spopolare la montagna», conclude De Luca. La scuola è un presidio di socialità, cultura, identità: senza di essa, i territori interni rischiano di perdere vitalità e futuro. Il futuro della comunità passa anche attraverso queste forma di partecipazione a scelte condivise».

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