Truffa delle auto, condannati a due anni

Lo avevano adescato su di un sito di annunci di vendita, dicendo che avrebbero comprato la sua auto, una Volkswagen, per 14 mila euro. Al momento di pagare però, hanno cercato di truffarlo. Ieri, il tribunale di Treviso con rito abbreviato, ha condannato Alessandro Mazzonetto, classe 1960, e Devid Vavassori, classe 1987, rispettivamente a un anno e 4 mesi di reclusione (attualmente ai domiciliari) e a 4 mesi e due giorni di reclusione. Secondo il giudice i due (difesi dall’avvocato Andrea Zambon, del foro di Treviso) sono responsabili del reato di truffa. Il tentativo di raggiro è andato in scena il 24 luglio, anche se i due imputati avevano contattato la loro vittima qualche giorno prima.
Lui, trevigiano, aveva messo in vendita la sua auto, una Volkswagen Scirocco del valore di 14 mila euro su un sito di annunci. Con una telefonata Mazzonetto si è accordato con la sua vittima: si sono dati appuntamento in via dei Bischeri per concludere il passaggio di proprietà.
Lì si sono trovati il proprietario della Volskwagen Scirocco, Alessandro Mazzonetto (che si è qualificato come padre dell’acquirente) e Devid Vavassori, in qualità di suo uomo di fiducia. Alla vittima hanno consegnato un foglio (assolutamente fasullo) in cui si attestava che Alessandro Mazzonetto aveva eseguito il bonifico. A dar man forte al pezzo di carta, era giunta una telefontata in cui un perfetto sconosciuto, all’altro capo dell’apparecchio, confermava l’avvenuto pagamento. La vittima in quel momento ha iniziato a sospettare qualcosa: il campanello d’allarme è scattato quando i due gli hanno detto di consegnare le chiavi a Mazzonetto, mentre “l’uomo di fiducia” lo avrebbe accompagnato a concludere le pratiche di passaggio di proprietà.
Sentito puzza di bruciato, il proprietario del mezzo in vendita ha digitato su Google il nome dell’acquirente: gli si è aperto un mondo. Ha visto, tra i risultati della ricerca, comparire le parole “denuncia”, “processo”.
In quel momento ha capito di essere vittima di un tentativo di truffa. L’uomo non si è lasciato prendere dal panico e ha immediatamente chiamato i carabinieri. A passaggio di proprietà avvenuto, in via dei Biscari si è precipitata una pattuglia dei carabinieri. Ovviamente, della Volkswagen non c’era più traccia. I carabinieri hanno rintracciato la vettura a Villorba. Immediata è scattata la denuncia per truffa. Ieri, in tribunale, è arrivata la sentenza di primo grado, con la doppia condanna. Il legale dei due imputati, Andrea Zambon, ha già annunciato che ricorrerà in Appello contro la sentenza.
Fabiana Pesci
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