Truffa del leasing, in 27 verso il processo

Tra gli indagati anche 7 montebellunesi accusati di aver trattenuto i finanziamenti per l’acquisto di macchinari inesistenti
Di Enzo Favero

MONTEBELLUNA. Ventisette indagati per truffa ai danni di società di leasing: chiedevano un finanziamento per acquistare dei macchinari, veniva corrisposta una prima parte del finanziamento su tale acquisto che poi non veniva più concluso perché spesso la fattura presentata a sostegno della richiesta di finanziamento era falsa e il macchinario da acquistare inesistente perché mai prodotto. Così la società di leasing non aveva più alcun bene su cui rivalersi per avere indietro i soldi. Si verificava così l'ingiusto profitto su cui hanno indagato i carabinieri di Alba per conto della Procura di Milano che ha coordinato l’inchiesta. Adesso il pubblico ministero ha chiesto al gip il rinvio a giudizio di ben 27 persone, molti dei quali imprenditori, dal Piemonte, alla Lombardia e al Veneto, buona parte dei quali trevigiani, soprattutto di Montebelluna e dintorni, ci sono poi un paio di veneziani e altrettanti padovani. Lunga la sfilza dei capi di imputazione, uno per ogni contratto di leasing, per i quali i 27 sono indagati. I Veneti sono il 57enne Pietro Tonin di Montebelluna, il 61enne Elvio Basso residente a Crocetta, il 61enne Giuseppe Pajossin di Montebelluna, il trevigiano Saverio Fantinati, 40 anni, Daniele Bellio, 47 anni, di Ponzano Veneto, Paolo Conte, 71enne residente a Carbonera, Maurizio Canzi, 59enne di Montebelluna, Gino Possagno, altro montebellunese, 54 anni, Carlo Fontana, anche lui di Montebelluna, 56 anni, Paolo Pinciroli, trevigiano 71enne, Egidio Schiavon, 64 anni di Giavera, Giuliano Schiavon, 63 anni, di Villorba, Dario Cervi, 39 anni, di Maserada, Michela Pellizon, trevigiana 41enne, Roberto Coral, 46enne di Treviso, Hashim Racaj, 39enne slavo residente a Vedelago. Ci sono poi Andrea Girina, 44 anni, e Enrico Gasparini, 61 anni, entrambi di Camposampiero, e Luciano Maritan, 49 anni, e Thomas Sgorlon, 38 anni, tutti e due di San Donà di Piave. Per due dei 27, uno dei quali era residente a Volpago, il pm ha chiesto l'archiviazione perché nel frattempo deceduti. I fatti contestati risalgono infatti agli anni che vanno dal 2005 al 2007, quindi ad almeno sette anni fa. Particolare curioso, un paio degli indagati sono difesi dal sindaco di Treviso, Giovanni Manildo. Per capire il meccanismo ecco uno dei reati ipotizzati dal pubblico ministero a carico di sei dei 27 tra cui il crocettano Basso e il montebellunese Pajossin: «perché in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistenti nello stipulare il contratto di leasing.... del 06/12/2006 (riferimento alla fattura, invero falsa, nr....) apparentemente per l'acquisto dal parte della Siv dalla ditta Mac Service di una piattaforma semovente elevabile marca Jlg.....(macchina invero mai prodotta dalla Jlg e quindi inesistente) inducevano in errore la società di leasing Hypo Group Alpe Adria.... circa l'esistenza di un valido contratto di acquisto del bene predetto onde ottenere l'anticipo a titolo di finanziamento della somma pari al prezzo di euro 52.500, procurandosi così un ingiusto profitto di euro 52.500 pari alla somma bonificata in data 28/12/2006... con corrispondente danno per la parte offesa».

E così avanti per una quindicina di pagine con ipotesi di reato molto simili l’una all’altra. La decisione spetta ora al giudice.

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