Treviso. Rapine in banca, clienti risarciti anche della paura
Il rimborso è offerto da uno dei quattro banditi accusati dei colpi a Villorba e Gaiarine

La conferenza stampa sugli arresti di un paio di mesi fa
VILLORBA. I rapinatori risarciranno i clienti presenti in banca al momento del colpo. Questa l'intenzione di Massimo Levanovich, uno dei banditi che lo scorso luglio diede l'assalto all'Unicredit di Villorba e alla Cassa di Risparmio del Veneto di Gaiarine. La Procura ha intanto chiuso le indagini nei confronti della banda guidata dal maestro di musica padovano Michele Contin. I clienti che rimasero coinvolti nell'assalto ai due istituti di credito potranno dunque avere un risarcimento per quegli attimi di terrore vissuti nell'estate dello scorso anno.
I colpi, da 95 mila euro complessivi, vennero messi a segno il 9 luglio 2009 alla Cassa di Risparmio del Veneto di Gaiarine e il 14 luglio all'Unicredit di Villorba dove i due impiegati e gli otto clienti (tra cui un ottantenne) furono tenuti segregati per quasi un'ora sotto la minaccia del taglierino e di una finta bomba (in attesa che si aprisse la porta della cassaforte a tempo). E' con riferimento a quest'ultima rapina, in particolare, che Massimo Levanovich, 39 anni di Cessalto, difeso dall'avvocato Roberto Canal, ha espresso l'intenzione di versare un risarcimento.
Un gesto piuttosto inedito, con pochi precedenti in casi di colpi ai danni di istituti di credito. Gli altri tre indagati, nei confronti dei quali la Procura ha chiuso nei giorni scorsi le indagini, sono il fratello di Levanovich, Diego di 43 anni, abitante a Caerano San Marco; Moreno Major, 36 anni residente a Trevignano e il maestro di musica padovano Michele Contin di 42 anni. Sono state le rivelazioni di quest'ultimo a permettere agli inquirenti di risalire alla banda che agiva nella Marca camuffata con cerone, berretti, bandane e occhiali da sole. Contin, che con una sua banda aveva già ripulito diversi isitituti di credito del Padovano, aveva evidentemente deciso di allargare la sua attività. Per questo aveva scelto la Marca, territorio ricco di denaro e di sportelli bancari. Contin si era agganciato alla gang trevigiana che, da parte sua, aveva bisogno di un incensurato per entrare in azione negli istituti di credito senza farsi riconoscere.
L'attività della banda è stata scoperta dalla Squadra Mobile di Treviso, coordinata dal sostituto procuratore Iuri De Biasi e in collegamento con la Mobile padovana. La Procura ha chiuso le indagini sul doppio colpo e si prepara ora a chiedere il processo a carico dei quattro rapinatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video