Treviso, maltratta la moglie per 20 anni: a processo

Giudizio immediato per evidenza della prova a un 47enne trevigiano: le violenze anche davanti ai figli minorenni. La prima udienza è stata fissata per il 14 novembre davanti al collegio

Marco Filippi
Il tribunale di Treviso
Il tribunale di Treviso

Insulti, aggressioni fisiche e violenze psicologiche. Per venti lunghi anni ha umiliato la moglie, anche davanti ai figli minori, accecato dalla gelosia e alterato dall’alcol.

Poi, nell’agosto scorso, l’ha aggredita, mentre era a letto, prendendola a pugni e a schiaffi, tentando di spezzarle un dito di una mano e minacciandola: “Se mi lasci, giuro che ti ammazzo perché mi hai usato per tutti questi anni”.

È stato l’ultimo di una serie di episodi violenti, che hanno costellato i venti anni della loro convivenza, perchè la donna, all’indomani, è andata a denunciare il marito ai carabinieri.

È stato così attivato il “codice rosso” per le violenze in famiglia che ha indotto il giudice delle indagini preliminari Gianluigi Zulian a imporre sull’uomo, un 47enne trevigiano (difeso dall’avvocato Enrico D’Orazio), la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alla moglie.

Il pubblico ministero Maria Giulia Rizzo ha già notificato all’uomo un decreto di giudizio immediato per evidenza della prova. La prima udienza del processo è stata fissata per il 14 novembre prossimo.

Una storia lunga e dolorosa che risale all’inizio della convivenza, nel lontano 2006, quando gli insulti e le aggressioni fisiche si ripetevano con una certa frequenza soltanto a causa della gelosia. Una lenta e costante escalation che nel 2017 culminò nella frattura di un polso dopo una violenta spinta contro la stufa di casa.

Ma è tra il novembre del 2024 e l’agosto del 2025 che le aggressioni fisiche e verbali diventano quasi all’ordine del giorno, a volte anche davanti ai due figli di 12 e 16 anni.

Scenate di gelosia, schiaffi al volto e pugni all’altezza dei reni, quando era in stato di ubriachezza. L’ultima aggressione è dell’8 agosto scorso ed è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

La donna è dovuta ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso e, dopo essere stata dimessa, non ha perso tempo, andando dai carabinieri con il certificato che attestava contusioni multiple guaribili in tre giorni.

La denuncia ha innescato il “codice rosso” per le violenze in famiglia ed il caso è finito subito sotto la lente d’ingrandimento della procura della Repubblica di Treviso che, dopo un’attenta analisi, ha chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la misura dell’allontanamento da casa e il divieto di avvicinamento alla moglie.

Per la procura, la sola denuncia della donna, oltre ai certificati medici agli atti, sono una prova più che sufficiente per portare il 47enne davanti ai giudici del collegio con un giudizio immediato. La prima udienza tra un mese. 

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