Tbc a Treviso, il focolaio rischia di crescere ancora: test ai ragazzi di seconda media
La decisione è stata motivata dal fatto che il test Mantoux ha dato esito positivo anche su due ragazzi «usciti» dalla Primaria a giugno 2018, e che ora frequentano le medie

TREVISO. Saranno sottoposti al test Mantoux anche i ragazzi che ora frequentano la scuola media e che sono 'uscitì dall'elementare di Motta di Livenza (Treviso) dove si sono verificati una decina di casi di tubercolosi, e il personale scolastico che ha lasciato l'istituto durante il 2017.
Lo rende noto oggi l'azienda Ulss 2 della Marca Trevigiana, dopo aver completato gli esami sugli alunni che ancora frequentano la scuola. La decisione è stata motivata dal fatto che il test Mantoux ha dato esito positivo anche su due ragazzi «usciti» dalla Primaria a giugno 2018, e che ora frequentano le medie.
Si tratta di un provvedimento per «estrema precauzione», che interesserà un centinaio di persone che saranno esaminate tra domani e mercoledì.
Allo stato attuale i casi di tubercolosi notificati sono dieci (due maestre e otto bambini), tutti sottoposti a terapia farmacologica. In tutto sarebbero circa 800 le persone sottoposte al test di Mantoux ma non si esclude di includerne anche altre, per sicurezza, nel già ampio gruppo.
La conferma arriva da Gianni Rezza dell'Istituto Superiore di Sanità andato nella Asl Veneta a verificare la situazione, che assicura, non desta preoccupazione anche per la pronta risposta della Asl. Tutto è nato per la diagnosi fatta ad un bambino in una classe elementare.
I medici hanno intuito che l'origine poteva essere un adulto e a marzo hanno avviato controlli e profilassi. «In questo caso la maestra si è rivolta ad un medico un pò tardi e per alcuni mesi ha contagiato alcuni bambini», ha aggiunto Rezza. Il batterio però risulta essere fortunatamente appartenere ad un pezzo che risponde bene alla terapia medica e non ci sono preoccupazione per le condizioni coinvolte.
«La metà dei circa 4.000 casi l'anno in Italia di Tbc sono fra anziani che sono venuti a contatto con la malattia in passato e che si ammalano in età avanzata quando il loro sistema immunitario si indebolisce» ha spiegato, mentre l'altra metà di verifica fra persone che vengono dall'estero e in particolare da paesi dove l'incidenza della malattia è alta. La tubercolosi è causata da un microbatterio che si latentizza nell'organismo, cioè si addormenta e si risveglia quando il sistema immunitario si indebolisce, in genere in età anziana.
È quindi assolutamente normale che la maestra possa essere venuta in contatto con la Tbc decenni prima. «L'incidenza in Italia è medio-bassa, si può stare traquilli» ha aggiunto l'esperto del massimo organismo tecnico scientifico del ministero della Salute. I sintomi sono una febbre che può durare molti giorni, una tosse persistente e anche uno strano dimagrimento.
Anche il ministro della Salute Giulia Grillo è intervenuta per garantire che non ci sono motivi di preoccupazione. La situazione «è sotto controllo ed è assolutamente circoscritta».
Il ministro ha spiegato di essere in costante contatto con gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità che si sono recati di persona nella azienda sanitaria veneta per verificare che tutto sia gestito nel migliore dei modi. «Non c'è ragione di preoccupazioni irrazionali, perché tutte le misure di controllo e prevenzione sono state tempestivamente attuate dalla Ulss e monitorate dall'Iss.
Dalle analisi è emerso che l'insegnante era entrata in contatto con la malattia molti anni fa ed era rimasta latente nell'organismo. Ringrazio tutti gli operatori sanitari che hanno messo in atto ogni misura necessaria per fermare il contagio e assicurare la più efficace profilassi. Questa è la forza del nostro Servizio sanitario nazionale, questa è la sanità che dobbiamo difendere e valorizzare»
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