«Sulla cava di Arcade voglio un centro sportivo come alle Bandie»

ARCADELe minacce che quei quasi 90 mila metri quadri di ex cava si allargassero per ulteriori estrazioni o diventassero discarica possono dirsi ormai dissolte. Ma a 12 anni dalle sentenze con cui...

ARCADE

Le minacce che quei quasi 90 mila metri quadri di ex cava si allargassero per ulteriori estrazioni o diventassero discarica possono dirsi ormai dissolte. Ma a 12 anni dalle sentenze con cui Consiglio di Stato e Tar rigettarono i ricorsi della Trentin Ghiaia su ampliamento e trasformazione dell'enorme area su via Roma, al confine con Spresiano, il sindaco di Arcade, Domenico Presti, vorrebbe vedere accelerati dei processi. Quali? La sistemazione ambientale del sito "Gravoni" - dove dal 1994 si estraevano sabbia e ghiaia, oggi esaurite - per la quale la ditta ha ottenuto una proroga dalla Regione fino al prossimo novembre, e la sua riconversione. È proprio su quest'ultimo aspetto che il primo cittadino immagina qualcosa di importante, che possa trovare anche un'utilità pubblica.

il recupero

«Le potenzialità dell'area sono molte e da parte dell'amministrazione l'apertura ad un recupero positivo per la comunità c'è tutta» spiega Presti, «in passato avevo ricevuto un progetto da parte di un professionista che aveva immaginato una riconversione di tipo sportivo. La nostra visione non si discosta di molto e, sostenuti dai piani comunali, che identificano la zona come area destinata a servizi, pensiamo che una struttura ricettiva con vocazione allo sport e al tempo libero possa essere la soluzione migliore». Insomma, quasi un "Le Bandie 2", magari più improntato a bicicletta e arrampicata. «I Mosole hanno senz'altro fatto scuola in questo campo», aggiunge Presti, «ritengo che soluzioni simili portino ad un ritorno sia per gli imprenditori sia per l'ambiente e la cittadinanza. L'obbiettivo di veder realizzato qualcosa del genere nell'ex cava Trentin è senz'altro un progetto ambizioso, ma la zona è strategica, vicina a tre comuni, e siamo pronti a discuterne con il privato».

Da parte di Presti c'è un punto fermo: no assoluto ad ogni tipo di discarica o lavorazione pericolosa. Il sindaco, infatti, in attesa di vedere l'ex cava ricomposta, e conscio che nell'area erano stati trovati anche dei rifiuti non ben specificati, resta guardingo. «Mi auguro che la proroga concessa dalla Regione sia l'ultima, non vorrei si stesse guadagnando tempo con altri obiettivi. Credo che il comparto dei cavatori, in passato, abbia già avuto un buon ritorno economico, grazie alle quote versate per l'estrazione poco esose». —

Alessandro Bozzi Valenti

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