Sos a Mattarella per Radio Veneto Uno

Il maestro Giorgio Sini scrive al Presidente della Repubblica per salvare l’emittente. La mobilitazione dei sindaci

Valentina Calzavara

Il mondo della cultura si mobilita per salvare Radio Veneto Uno. Tra i primi a far sentire la voce, I Solisti dell’orchestra della stessa emittente, con un’accorata lettera scritta dal maestro Giorgio Sini e indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La missiva è in viaggio e nelle prossime ore verrà recapitata al Quirinale. Contiene la pagina dolorosa che la radio trevigiana sta vivendo, l’apprensione dei suoi lavoratori e artisti, ma anche la speranza che il Capo dello Stato possa sposare la causa. «In un momento di grande difficoltà per la cultura musicale dobbiamo avere la forza di non lasciarci demoralizzare e dobbiamo mettere impegno ed energie per fare in modo che l’arte non vada distrutta, sarebbe come perdere l’anima» dice il maestro Sini, ricordando il coraggio e l’intuizione messi in campo dall’imprenditore Roberto Ghizzo 45 anni fa, quando diede vita alla prima radio privata d’Italia con orchestra filarmonica, capace di coniugare informazione e repertorio classico. Una realtà che ora rischia di spegnersi per sempre, visto che l’Ufficio per il Sostegno all’Informazione e all’Editoria, dopo oltre vent’anni anni, ha deciso di non riconosce più la provvidenza prevista per le imprese che fanno attività di informazione.

LA MOBILITAZIONE

Dopo la notizia, il coro contro la chiusura di Radio Veneto Uno si è fatto sentire. Una cordata di politici, intellettuali e affezionati ascoltatori, vuole impedire la fine dell’ultima emittente radiofonica trevigiana. Il professor Gian Domenico Mazzocato prende posizione: «Come giornalista sono nato nel periodo dell’esplosione dell’emittenza locale. Radio Alfa e Radio Vita sono parte della mia storia personale. Come si racconta la vita in diretta da un microfono non assomiglia a nulla altro. In questi anni Roberto Ghizzo ha tenuto viva un’esperienza che è testimonianza. E le ha costruito attorno professionalità e cultura. Spesso ci è difficile dire cosa sia davvero la democrazia. Ma tutto ciò che fa una emittente come Radio Veneto Uno con la democrazia c’entra molto. Non la possiamo perdere perché sarebbe una sconfitta dello spirito e della partecipazione democratica. Dunque della nostra stessa identità».

GLI APPELLI

Marco Serena, sindaco di Villorba ed ex collaboratore dell’emittente: «Radio Veneto Uno è un unicum a livello nazionale, siamo in uno Stato libero, realtà come questa vanno protette e aiutate, non possiamo girarci dall’altra parte. Le istituzioni devono fare quadrato». Mattia Perencin, sindaco di Farra di Soligo che nel suo Comune ha ospitato spesso gli artisti dell’orchestra: «Sarebbe uno sfregio non dare la possibilità di continuare con le grandi attività culturali che, anche nel nostro territorio, la radio ha fatto. Lo Stato dia una mano a sostenere chi fa vera e sana cultura». Il fondatore Ghizzo non si arrende, ha inviato una diffida alla Commissione consultiva per il sostegno all’Editoria e chiesto un appuntamento al sottosegretario Andrea Martella, mentre il Sindacato dei Giornalisti sta seguendo la vicenda e l’onorevole Ingrid Bisa ha scritto un’interrogazione parlamentare.

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