Sole Luna Doc Festival, oggi il giorno dell'Isis

TREVISO. Nella notte del 6 agosto 2014 circa 150.000 cristiani di Ninive fuggirono in Kurdistan per salvare le proprie vite, dopo la presa di Mosul da parte dell’Isis. Un esodo forzato, senza speranza e privo di futuro, che il documentario “Nineveh Christians in Exile” della filmmaker romana Elisabetta Valgiusti racconterà questa sera al Sole Luna Doc Film Festival.
«La problematica storia del rapporto tra Iraq, Siria, Medio Oriente e le comunità cristiane presenti negli stati islamici dura dal 2004, con un antefatto dietro casa nostra: tutto è iniziato in Kosovo nel marzo di quell’anno con la distruzione di una serie di chiese, avvenuta nell’arco di due giorni», spiega Valgiusti, «Dal 2005 in poi sono stata varie volte nei territori più complessi, per girare alcuni documentari sulle “crisi”. In pratica da dieci anni faccio questo: tra Siria, India, Egitto e Pakistan la mia vita professionale è stata assorbita in modo quasi totale. “Nineveh Christians in Exile” è l’ultimo tassello, il quattordicesimo di una lunga serie del mio peregrinare». Girato con mezzi modestissimi e difficoltà pratiche, il lavoro di Valgiusti documenta il “salto” dell’Isis nella Piana di Ninive, la roccaforte cristiana più antica in Iraq.

La proiezione si terrà alle 21 nel Chiostro Maggiore di Santa Caterina, alla presenza dell’autrice. Il documentario richiama il tema del Forum internazionale, che si apre oggi nell’ambito del festival: “Il ruolo dei leader religiosi in Europa per la prevenzione dell’incitamento alla violenza che può portare a crimini atroci”. Treviso accoglierà a Palazzo dei Trecento personalità della politica e della ricerca scientifica internazionale che si occupano di religione, a confronto su temi di stringente attualità: promosso dall’Ufficio delle Nazioni Unite, alla presenza (tra gli altri) di Adama Dieng (segretario generale Onu per la prevenzione del genocidio), il forum porterà alla produzione di un documento per stabilire le prassi utili a prevenire le violenze più efferate, soprattutto in ambito religioso.
Inoltre le altre proiezioni in concorso oggi sono “No quiero decir adios” di Ana Isabel Ramírez Guadarrama, “A lullaby under the nuclear sky” di Kana Tomoko e due titoli italiani sul tema dell’immigrazione e del ricordo: “Destination de Dieu” di Andrea Gadaleta Caldarola e “Rada” di Alessandro Abba Legnazzi.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso