Negozi etnici a Treviso, pasticcio Vettoretti: siluro al partito, poi la retromarcia

​​​​​​L’assessore dopo lo scontro FdI-Lega: «Regolamento? Non si può». Ma più tardi: «Sto con i meloniani»

Federico De Wolanski
L'assessore di Treviso Rosanna Vettoretti
L'assessore di Treviso Rosanna Vettoretti

Mai kebab fu più indigesto di quello sul quale si è trovata a dibattere la maggioranza cittadina negli ultimi giorni. E siccome il diavolo tende a infilare la coda lì dove vede maretta, a trovarsi col cerino in mano alla fine è stata la stessa compagine di FdI che aveva innescato la polemica. A cassarla è stato il suo stesso assessore al commercio: Rosanna Vettoretti che però, a distanza di poche ore, si è vista costretta a precisare la posizione chiarissima espressa al mattino per evitare una guerra interna.

Cosa è successo

Necessario un breve riepilogo. Tutto parte da una nota del meloniano Fabio Crea che nel promuovere gli interventi anti degrado in via Roma lancia l’idea di rivedere posizionamento e licenze imputando ai locali di essere di fatto un punto di concentramento di brutte frequentazioni.

A stretto giro arriva il plauso del consigliere comunale FdI ai Trecento, Ciamini, e della sponda extra consiliare di Destra ad annunciare come il tema sarebbe stato portato in giunta dall’assessore Vettoretti (quota FdI).

La reazioni? Opposizioni ad alzo zero e il resto di giunta, con il sindaco Mario Conte, a liquidare la questione. Apriti cielo: ieri nota piccatissima di Fdi contro Conte.

Ma in contemporanea contro FdI l’affondo del capogruppo della Lega Christian Schiavon: «Polemica inverosimile ed errata». Lunghi coltelli interni su cui ieri è intervenuta l’assessore al commercio meloniano, aprendo un’altra voragine, stavolta tutta in casa Meloni.

Il rammarico per il partito

La presa di posizione dell’assessore arriva su carta bollata del Comune, comunicato stampa ufficiale in cui l’assessore si dice «rammaricata per le polemiche» tra Lega e FdI dei giorni precedenti. Già questo basterebbe (ed è bastato) a far alzare le antenne tra meloniani già indispettiti dalle parole della Vettoretti su mandato Comunale.

Ma l’assessore è andata oltre, riferendosi direttamente alla proposta di regole per disciplinare l’ubicazione dei negozi etnici, «un tema, quello dei negozi etnici» spiega Vettoretti, «che è regolato da norme europee e nazionali. Introdurre regolamenti per limitare le aperture significa subire (e poi perdere come accaduto in altre città) ricorsi al Tar».

Insomma, bocciatura netta della proposta FdI. tutto a due giorni da quando la sua compagine prometteva di chiedere al suo assessore (lei) «di evidenziarne la problematicità in giunta». Ma quindi? Vien da chiedersi, cortocircuito nel partito? Ieri dopo il comunicato partito da Ca’Sugana ore di silenzio in casa dei meloniani. Poi la svolta.

Il tentativo di cucire

È la stessa Vettoretti nel pomeriggio a diramare un altro comunicato. Stavolta non c’è carta del Comune, e in Comune nessuno sa della comunicazione che prende le distanze da quanto messo nero su bianco solo la mattina: «Le mie affermazioni non volevano significare in alcun modo un respingimento delle proposte provenienti dal mio Partito» scrive, «con il quale gli intendimenti sono sempre concordati e coordinati».

Peccato però che le parole fossero chiare. Ma la Vettoretti prosegue per cucire con i suoi: «Il mio impegno continuerà ad essere quello di accogliere e rendere realizzabili le proposte politico/amministrative che attengono al mio referato e che provengono innanzitutto dalle sollecitazioni della cittadinanza così come rappresentati dal mio partito oltre che da altri interlocutori della maggioranza».

L’attacco del Pd

In tutto questo, il Partito Democratico gira la lama nella ferita: «C’è caos politico. Lo scontro ormai quotidiano tra Lega e Fratelli d’Italia ha trasformato la maggioranza in un’arena. Nel frattempo, la città resta ferma». 

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