Si è spenta Antonela Kmet, la mamma investita a Pieve di Soligo

PIEVE DI SOLIGO. Non ce l’ha fatta, la mamma che per salvare i suoi due figli è stata investita sulle strisce pedonali nel centro storico di Pieve di Soligo. Antonela Kmet, 46 anni, si è spenta ieri mattina nell’ospedale di Treviso, dov’era ricoverata da quel maledetto pomeriggio di lunedì 25 settembre. Il suo cuore, affaticato da una lotta che durava ormai da due settimane, ha cessato di battere. Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto con l’auto guidata da una 87enne del luogo. Nella villetta di via Chisini dove la donna viveva con il marito e i figli c’è un silenzio irreale.
Il marito, Marco Fiorini, non ha più lacrime da spendere: chiede solo un po’ di silenzio attorno a una tragedia che avvolge tutto. «Vogliamo elaborare il nostro dolore da soli, grazie» sussurra a mezza voce, mentre in casa i due figli della coppia, una piccola di cinque e un maschietto di undici anni, non sanno ancora che la mamma non tornerà più. Frequentano rispettivamente l’asilo Maria Bambina e la scuola elementare Zanzotto. A casa ci sono anche i genitori e i fratelli di Antonela, arrivati dalla Croazia nelle ore immediatamente successive all’incidente. E alcuni altri parenti e amici.
La tragica conferma della morte della donna si è sparsa nella tarda mattinata nella comunità di Pieve di Soligo, suscitando un’ondata di sgomento. Antonela era conosciuta e inserita nel paese, il marito pure. In questi quindici giorni si erano moltiplicati i momenti di raccoglimento, le invocazioni al Beato Toniolo, le preghiere perché la donna si potesse riprendere. Non sono bastati: troppo violento l’impatto con l’auto che ha falciato lei e i suoi due figli che stavano attraversando la strada. La donna ha fatto da scudo con il proprio corpo ai due piccoli, ma ha preso per sé i colpi più duri. Dopo i soccorsi, i due piccoli figli erano stati ricoverati all’ospedale con fratture e traumi guaribili, mentre per la madre le condizioni erano apparse subito gravi. Con l’elisoccorso era stata trasportata al Ca’Foncello, dove i medici tuttavia avevano lasciato sin dall’inizio poche speranze.
Antonela Kmet, originaria della città croata di Pola, era laureata in Pedagogia e nel suo Paese faceva l’insegnante di scuola materna. La sua vita si era sempre svolta a cavallo tra Croazia e Italia: romano è il marito, dipendente della zincheria Bisol di Pieve di Soligo. Insieme avevano scelto di vivere in questa parte del Veneto perché a metà strada tra le due famiglie d’origine. Da qualche anno avevano acquistato una casetta singola nel cuore del paese realizzando un sogno di stabilità e indipendenza. Antonela aveva stretto dei legami profondi con la comunità di Pieve, che in questi giorni ha mostrato tutta la speranza di un epilogo diverso. «Antonela era un’amica, una mamma e una grande persona che ci mancherà tantissimo» commentano i genitori del comitato dell’asilo “Maria Bambina” di Pieve di Soligo, guidato da Emanuela Brustolin. Antonela da un paio d’anni faceva parte del gruppo che offriva volontariamente sostegno all’asilo frequentato all’ultimo anno dalla figlia e precedentemente dal figlio, ora in quinta elementare.
«Conosceva i veri valori e li coltivava con discrezione e rispetto dell’altrui sensibilità», spiega un’amica di famiglia, «in un mondo dominato dall’apparenza e dal materialismo, lei sempre anteponeva le persone e gli affetti. Davvero una bella persona». Una mamma che si è spesa con gioia anche nei momenti inevitabili del sacrificio e della fatica. Una mamma che con il suo instancabile silenzioso lavoro quotidiano ha saputo donare stabilità e armonia alla famiglia. Una mamma che con un ultimo meraviglioso gesto lascia una grande eredità d’amore ai suoi due bambini. Erano tanti ancora i suoi progetti, piccoli e grandi. Quelli di una mamma e di una donna che guarda con speranza al futuro. «Un dolore collettivo per l’intera comunità – ha commentato il sindaco Stefano Soldan – tutti abbiamo sperato per Antonela. Siamo vicini alla sua famiglia come anche alle altre famiglie coinvolte in questo dramma». Per la donna che guidava l’auto si apre ora l’indagine per omicidio stradale.
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