Scandalo vaccinazioni a Treviso, nuovi test a Codroipo: 3 su 4 senza vaccino

TREVISO. Quando nell’ambulatorio di Codroipo era in servizio Emanuela Petrillo 3 bambini su 4 sono stati trovati senza protezione per l’epatite B e per il tetano, due malattie molto gravi. Gli elementi emergono dai risultati definitivi degli esami effettuati su 203 campioni di sangue prelevati nell’ultima settimana di aprile. L’assenza di profilassi nei coinvolti risulta quindi più ampia di quanto si era accertato in precedenza basandosi sui primi campioni analizzati, quando si riteneva che la metà delle persone non fosse stata vaccinata in modo corretto.
«Per le vaccinazioni che vengono eseguite a partire dal terzo mese di vita (esavalente: difterite, tetano, pertosse, emofilo, epatite B, poliomielite) è stato scelto dalla task force come esame “tracciante” il dosaggio degli anticorpi antiepatite B - si legge in una nota dell’Usl di Codroipo . I 203 casi che hanno effettuato il test erano stati scelti per aver fatto la grande maggioranza delle loro vaccinazioni in giorni in cui Petrillo (nel comunicato è indicata solo con le iniziali PE, ndr) era presente nella seduta vaccinale.
È risultato che il 76% di questi bambini non aveva un titolo protettivo per gli anticorpi per l’epatite B». Ma i sanitari friulani non si sono fermati e hanno voluto diradare qualsiasi dubbio facendo una seconda verifica. «A una decina di casi risultati negativi per l’epatite B - scrive ancora l’Aas 3 - è stato eseguito anche il test per gli anticorpi antitetano: in tutti questi casi anche gli anticorpi antitetano sono risultati assenti». Così si è proceduto per gli altri accertamenti su diversi tipi di vaccinazioni. «Per quelle che vengono eseguite a partire dall’anno di vita (morbillo, parotite e rosolia, con o senza varicella) è stato scelto dalla task force come esame “tracciante” il dosaggio degli anticorpi antimorbillo - si legge ancora - .
In questo caso è stato possibile distinguere 21 casi che erano stati vaccinati certamente da PE, rispetto a 180 casi dei quali non è possibile definire con certezza se erano stati vaccinati da PE o da un’altra collega. Tutti i 21 casi vaccinati certamente da PE sono risultati negativi, mentre metà (per la precisione: il 52%) degli altri casi sono risultati positivi (...) Possiamo pertanto concludere che certamente, nei bambini vaccinati nei giorni in cui era presente PE, vi è un problema di mancata copertura».
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