Rorato: «Ecco dove ha fallito il sindaco»

PONTE DI PIAVE
«Veramente qualcuno crede che sette consiglieri comunali su 12 si dimettano solo per questioni personali nei confronti della sindaca?», si chiede ironicamente Claudio Rorato ex consigliere comunale di minoranza di Ponte di Piave, dove la bufera non accenna ad attenuarsi. A meno di una settimana dalle dimissioni di massa che hanno investito il Comune, portando al capolinea l'amministrazione Roma, a 9 mesi dalle elezioni di primavera 2019, la tempesta non accenna ad attenuarsi. «La sindaca vuol far passare la teoria complottista - dice Rorato -Vuol far credere di essere stata sfiduciata per questioni personali, come se fosse possibile che 7 consiglieri su 13 possano dimettersi perché la sindaca gli sta antipatica: siamo seri». In questi giorni le critiche della Lega si sono abbattute pesantemente sulle spalle dei membri dimissionari, soprattutto sulle teste dei tre dimissionari di maggioranza, compresa il vicesindaco Silvana Boer: «Non mi sono mai scontrato in questi anni con l'ex vicesindaco Boer- ha dichiarato il segretario della sezione Lega di Ponte di Piave Stefano Picco- mi chiedo come mai abbia deciso di rassegnare le sue personali dimissioni contemporaneamente agli altri consiglieri, individuando ora giorno e momento preciso per farlo unitamente all'opposizione, un blitz organizzato da tempo, di basso profilo politico, che ha fermato l'attività amministrativa». «La verità - commenta Rorato -è che la sindaca si è dimostrata impreparata e inadeguata. Ha avallato più volte procedure sbagliate, come i restauri di Casa Parise o la realizzazione della rotonda di Levada il cui completamento andrà alle calende greche; il tutto condito da esorbitanti spese legali per affrontare i ricorsi dei privati contro l’amministrazione. Non ha saputo programmare le politiche scolastiche creando un grave sbilanciamento del numero di alunni nei vari plessi. Ha sperperato decine di migliaia di euro in opere inutili, come gli orti urbani, costati più di cinquantamila euro o la rotonda di Negrisia. Colpisce poi lo spiegamento dei big leghisti accorsi a manifestarle sostegno, quando Paola Roma ha sempre negato con forza di essere leghista rivendicando la sua autonomia». Personalmente non intendo ricandidarmi-ha proseguito Rorato- ma non mancherò di sostenere attivamente il candidato sindaco che si proporrà contro Paola Roma. Rinnovo la mia stima ai tre consiglieri di maggioranza che con un gesto coraggioso e dignitoso si sono dimessi dissociandosi dall’operato di Roma». —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso