Rogo alla Ceccon, stop per un mese

Bessica. Cortocircuito ieri mattina alla caldaia: danni per centomila euro, reparto essiccatura fermo, la segheria va avanti
Bolognini Bessica di Loria incendio essicatoio azienda Ceccato Legnami Bolognini Bessica di Loria incendio essicatoio azienda Ceccato Legnami
Bolognini Bessica di Loria incendio essicatoio azienda Ceccato Legnami Bolognini Bessica di Loria incendio essicatoio azienda Ceccato Legnami

di Davide Nordio

LORIA

Attività bloccata alla Ceccon Legnami di Bessica per un incendio che ha distrutto la caldaia che alimenta gli impianti di essiccazione del legname. E tempi incerti - almeno un mese - per la ripresa regolare dell’intero ciclo di produzione. Il fuoco è divampato ieri mattina intorno alle 6: ad accorgersi delle fiamme che si sprigionavano dal locale caldaia esterno ai magazzini e ai laboratori è stato un autista dell’azienda, Matteo Campagnolo, che ha subito lanciato l’allarme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Castelfranco che in breve tempo hanno domato l’incendio e messo in sicurezza l’area. «L’importante è che nessuno si sia fatto male – commenta Anna Ceccon, una dei titolari dell’azienda – e che essendoci accorti subito del fuoco, questo sia rimasto circoscritto dove è divampato: c’era il rischio che le fiamme si propagassero nei dintorni, sia nel capannone vicino al locale caldaia che nelle costruzioni circostanti». Secondo le prime ipotesi, l’incendio si sarebbe scatenato per un cortocircuito dell’impianto elettrico che comanda la caldaia alimentata a trucioli. In breve il locale è stato avvolto dalle fiamme che hanno distrutto tutto. Pochi metri più in là c’erano cataste di legna pronte per il processo di essicazione che fortunatamente il fuoco non ha intaccato. In mattinata si stava già procedendo al loro trasferimento. La segheria Ceccon è attiva dal 1985 ed è stata fondata da Severino Ceccon. Attualmente è gestita dai figli e vede operare venti persone, tra dipendenti e soci. E’ specializzata nella realizzazione di tavolame e nella produzione di travature in legno. Oltre che in ambito nazionale, la ditta esporta anche all’estero, soprattutto nel Nord Europa (Austria e Germania) e nei Paesi dell’Est. «Un incidente che non ci voleva proprio – continua Anna Ceccon – In questo momento siamo in piena attività e l’essicazione è una componente fondamentale del nostro lavoro per poter evadere gli ordini che fortunatamente non mancano, anche in questi tempi di crisi. A una prima stima i danni sono superiori ai centomila euro, ma stiamo già procedendo per la loro effettiva valutazione. Molto probabilmente dovremmo cambiare caldaia e ripristinare tutta la struttura che la ospita, che risulta compromessa dalla fiamme. Ci vorrà forse un mese, se non di più. La cosa purtroppo influirà anche sull’organizzazione del lavoro». Infatti la caldaia era alimentata dalla segatura prodotta dagli adiacenti impianti di taglio. «Pur complicando le cose, tuttavia possiamo trovare soluzioni alternative per eliminarla in altro modo. Però dobbiamo affrontare al momento l’impossibilità di procedere nella fase dell’essicazione. L’alternativa non può che essere spostare questa attività fuori dall’azienda e per fare questo bisognerà innanzittutto trovare strutture adeguate alle nostre esigenze. Purtroppo la conseguenza di questo sarà un aumento dei costi di produzione».

Ma se l’essicatura è temporaneamente compromessa, non c’è alcun problema per l’attività della segheria vera e propria, che potrà proseguire senza alcun intoppo, come del resto ha fatto anche ieri: «Ciò ci permetterà di non dover procedere con misure quali la cassa integrazione o la messa in mobilità». Tutti i dipendenti infatti saranno impiegati in questo ambito, finchè non sarà possibile far ritornare ad essere operativa l’area di essicazione «Ovviamente – conclude Anna Ceccon – ci auguriamo che questo possa avvenire quanto prima».

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