L’energia costa di più, maxi bolletta da 700 mila euro al Comune di Roncade

La fattura recapitata in municipio rappresenta il conguaglio della ditta che gestisce l’illuminazione pubblica. Il sindaco Donadel: «Studieremo attentamente tutte le carte»

Savina Trevisiol
Il municipio di Roncade
Il municipio di Roncade

Aumenta il costo dell’energia: paga il Comune. A Roncade è arrivata una maxi bolletta da 700.000 euro dalla ditta che, dal 2014, gestisce l’illuminazione pubblica. Il documento arrivato a sorpresa ha acceso un campanello d’allarme in municipio.

La cifra è il risultato di un conguaglio che la società modenese Cpl Concordia, incaricata della gestione dei punti luce cittadini, ritiene dovuto a causa dell’aumento del costo dell’energia tra il 2021 e il 2023.

Ma come si è arrivati a una somma così elevata? Tutto parte da un contratto stipulato oltre dieci anni fa, con cui il Comune affidava a Cpl la sostituzione delle vecchie lampade con luci a led, la manutenzione degli impianti e la fornitura dell’energia elettrica. In cambio, veniva corrisposto un canone annuo fisso, pensato per garantire stabilità di spesa. Tuttavia, il contratto prevedeva una clausola: se il prezzo dell’energia fosse salito oltre una soglia prestabilita, il fornitore avrebbe potuto chiedere al Comune la differenza rispetto al costo pattuito.

Quella clausola, probabilmente passata in secondo piano al momento della stipula, ha improvvisamente sortito i suoi effetti: la società sostiene che l’incremento del costo energetico negli ultimi anni ha generato una differenza consistente, e che tale differenza va ora rimborsata dal Comune. Non si tratta di una cifra di poco conto: 589 mila euro più Iva.

L’amministrazione, colta di sorpresa da un importo così imponente concentrato in un’unica richiesta, ha deciso di muoversi con cautela.

Sono già stati accantonati in via prudenziale 400 mila euro a bilancio, ma il sindaco Marco Donadel chiede trasparenza: «La cifra richiesta solleva dubbi, anche perché non ci è chiaro il metodo di calcolo». L’amministrazione vuole capire anche perché la società non abbia comunicato eventuali differenze anno per anno, rendendo più graduale e leggibile l’adeguamento.

Ora il Comune dovrà esaminare attentamente i documenti ricevuti e valutare se la richiesta sia corretta oppure se ci siano margini per un confronto. Una vicenda che mostra come anche contratti pensati per garantire risparmio e stabilità possano diventare problematici se non aggiornati o monitorati nel tempo, soprattutto in un mercato dell’energia sempre più imprevedibile.

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