Ricatto via Facebook al senatore Conte

RESANA. Attacco informatico al senatore Franco Conte con tanto di ricatto a sfondo pedo-pornografico, risolto grazie all’intervento della polizia postale. Gli hacker sono riusciti ad accedere agli...

RESANA. Attacco informatico al senatore Franco Conte con tanto di ricatto a sfondo pedo-pornografico, risolto grazie all’intervento della polizia postale. Gli hacker sono riusciti ad accedere agli account Whatsapp e Facebook e al numero di cellulare del senatore, per poi inviargli la richiesta minatoria: «Paga 500 euro o diffondiamo le foto in cui sei stato ripreso in atteggiamenti pedo-pornografici». «Tutto è cominciato con una strana videochiamata su Whatsapp», racconta Conte, «dove non appariva il numero del chiamante, a cui è seguita poco dopo una telefonata sul cellulare in cui però non si capiva nulla. Come sono solito fare, ho richiamato, ma non si sentiva nulla. Ho lasciato perdere: pochi minuti dopo su Messenger (il servizio di messaggi su Facebook) è arrivata la richiesta-ricatto. Ho avvisato subito la polizia postale, oltre a postare un avviso che probabilmente mi avevano clonato il profilo e quindi di non considerare eventuali interventi strani». La polizia postale ha subito capito che si trattava di uno scherzo già giocato ai danni di diverse persone, partito dall’estero. Solo che questa volta ha riguardato un senatore della Repubblica. «Mi hanno assicurato che hanno pescato nel mucchio per violare i miei account, cioè non sono stato preso di mira come senatore. Se fosse stato così», conclude Conte, «credo che il ricatto non sarebbe stato di soli cinquecento euro...». (d.n.)

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