Ricatto a Balotelli, l’avvocato: «Ho fatto solo il mio dovere»

Esce allo scoperto il legale Imparato, indagato per tentata estorsione al calciatore   «Ho difeso una donna che ha subìto violenza sessuale, la verità verrà a galla»
epa08104333 Brescia's Mario Balotelli celebrates after scoring a goal during the Italian Serie A soccer match Brescia Calcio vs SS Lazio at Mario Rigamonti stadium in Brescia, Italy, 05 January 2020. EPA/SIMONE VENEZIA
epa08104333 Brescia's Mario Balotelli celebrates after scoring a goal during the Italian Serie A soccer match Brescia Calcio vs SS Lazio at Mario Rigamonti stadium in Brescia, Italy, 05 January 2020. EPA/SIMONE VENEZIA



«Ho la coscienza a posto, forte della mia attività trentennale di avvocato senza macchia. Anche in questo caso ho svolto il mio lavoro con scrupolo e onestà, difendendo una minorenne che con sua madre mi ha riferito e documentato di aver subito una violenza sessuale. Confido nella giustizia ed ho già dato al pubblico ministero la mia disponibilità di chiarire i fatti». È così, in sintesi, che si difende l’avvocato Roberto Imparato, il legale con studio a Casella d’Asolo, ora negli scomodi panni di indagato per tentata estorsione assieme ad una sua cliente bassanese, all’epoca dei fatti 17enne, entrambi coinvolti nel sexy scandalo che vede al centro del caso il calciatore del Brescia Mario Balotelli.

I fatti risalgono al periodo tra l’ottobre 2017 e il gennaio 2018 quando Balotelli giocava nel Nizza, in Francia. Il calciatore in quel periodo aveva conosciuto la minorenne bassanese proprio in Corsica. Si erano incontrati, frequentati e, dopo che lei gli aveva assicurato di essere maggiorenne mostrandogli una carta d’identità di una parente di due anni più grande di lei, avevano avuto dei rapporti sessuali. Qualche mese dopo la giovane vicentina gli avrebbe chiesto 100.000 euro in cambio del silenzio. In caso contrario, l’avrebbe denunciato per violenza sessuale su minore.

In quel frangente, la ragazza avrebbe registrato una chiamata con il giocatore per avere elementi a sostegno della sua tesi. Seguirono altri contatti che avevano coinvolto anche il legale trevigiano e i difensori di Balotelli, ma la linea dell’attaccante era stata chiara: non pagare, nonostante la ragazza si trovasse in difficoltà e gli fosse stato chiesto anche un contributo economico per aiutarla.

Nel frattempo, secondo l’accusa, l’avvocato Imparato aveva proposto ad Alfonso Signorini, noto giornalista e conduttore televisivo, di pubblicare la pruriginosa vicenda su “Chi”, di cui è direttore, con tanto di telefonata registrata fra Balotelli e la ragazza. Un comportamento che, per gli inquirenti, integrerebbe il reato di tentata di estorsione. Signorini, fiutando problemi, rifiutò. E Balotelli, di lì a poco, sporse denuncia ai carabinieri della procura di Vicenza, che avviarono le indagini. Dopo due anni di indagini, il colpo di scena.

Assistito dall’avvocato Ernesto De Toni del foro di Padova, l’avvocato Imparatoieri sera ha rilasciato una dichiarazione: «Ho sempre svolto la mia professione con il massimo rigore scrupolo e onestà e anche in questa occasione ritengo di aver svolto nel miglior modo possibile il mandato ricevuto di difendere una ragazza minorenne che con sua madre mi ha riferito e documentato di aver subito una violenza sessuale», dice l’avvocato Imparato. «Ho predisposto una denuncia querela che la vittima ha depositato all’Autorità Giudiziaria dando avvio ad un procedimento penale allo stato pendente. Successivamente ho appreso che colui che era stato denunciato aveva a sua volta sporto una denuncia per estorsione nei nostri confronti e ho già fornito al pubblico ministero la più ampia collaborazione e spiegato la realtà dei fatti così come sono accaduti. Svolgendo la professione da oltre trent’anni e forte della mia coscienza non posso che confidare nella giustizia con la certezza che verrà fatta piena luce sui fatti da noi denunciati e su quanto ci viene contestato».—



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso