Quindici mesi di scatti nel 1964: imperdibile

Metti insieme un bravo fotografo e un vero alpino e ti vien fuori un "Noi alpini" che ti fa rivivere fino in fondo la naja alpina in tutti i suoi aspetti, dal momento solenne del giuramento fino alla...

Metti insieme un bravo fotografo e un vero alpino e ti vien fuori un "Noi alpini" che ti fa rivivere fino in fondo la naja alpina in tutti i suoi aspetti, dal momento solenne del giuramento fino alla poco entusiasmante ramazza. E’ la mostra di Enzo Isaia, allestita in Camera di Commercio dalla tribuna. L’autore aveva portato la penna nera nel '64, da Sten, e con la Leica aveva fatto un po' di scatti. Tornato a casa si era reso conto del valore di quelle immagini e per completare l'opera si fece richiamare. Quelle foto furono raccolte nel '68 nella prima edizione dell’omonimo libro e molte diventarono celebri. I 15 mesi di naja sono raccontati nel susseguirsi di momenti che solo chi li ha provati può capirli: l'arrivo dei "tubi", la visita, l'addestramento formale, il riposo branda, il poligono, il rancio al campo. Poi i momenti solenni del giuramento, con tanto di prove, e quindi il campo invernale ed estivo. Bellissime vedute, momenti intensi, immagini a volte drammatiche di fatica, coraggio, impegno, solidarietà. La naja è vista in tutti i suoi aspetti, da quelli eroici fino ai più buffi (grandiosa la truppa in libera uscita che "passa in rassegna" le sciatrici). Un capitolo è riservato ai muli e ai "mussisti, un altro ai tiri ed alle manovre. Il tutto, impreziosito dalle didascalie di Giulio Bedeschi.

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