Quel “Triangolo rosa” segno di una strage ignorata troppo a lungo

Domani all’auditorium Stefanini di Treviso uno spettacolo racconta la persecuzione degli omosessuali nei lager nazisti
Foto segaletica di un prigioniero omosessuale
Foto segaletica di un prigioniero omosessuale

Ce lo dimentichiamo troppo spesso: a subire lo sterminio dei nazisti non furono solo gli ebrei, ma anche altre minoranze: dagli zingari agli omosessuali. E documentare l’annientamento degli omosessuali praticato dal terzo reich è l’obiettivo del coordinamento Lgbte di Treviso che, grazie al sostegno del Comune alla collaborazione dell’Unione degli atei e agnostici razionalisti, ha in programma per venerdì, alle 20,30 all’auditorium delle scuole medie Stefanini, la rappresentazione teatrale “Triangolo Rosa” di Ulderico Manani.

"Così era il campo di sterminio a Vedelago"
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L’indagine messa in scena da Manani evidenzia tutte le componenti del drammatico momento, collegate al contesto più ampio della cultura politica, filosofica, scientifica, giuridica e religiosa del tempo. E dalla “rappresentazione” viene anche analizzato il ruolo della medicina, della biologia e della psicologia nell’ambito degli esperimenti e delle cure, tesi a estirpare il “male” dall’individuo e dalla società.

La sofferenza umana non appare all’interno della rappresentazione, ma apre alla riflessione più profonda sugli aspetti che ancora oggi condizionano e imprigionano il diritto di vivere la propria unicità, anzi particolarità.

La locandina dell'evento
La locandina dell'evento

Ulderico Manani, regista, scenografo e coreografo, è un personaggio singolare: dopo la laurea in Architettura si dedica alle arti e negli anni ’70 fonda una compagnia di balletto e un decennio più tardi un gruppo di ricerca teatro-danza totale, dove pittura, gestualità, scultura e musica si fondono in qualcosa di nuovo, inedito. Tra i suoi tanti impegni lavorativi (intensa la sua attività teatrale anche in Europa e fuori dalla Ue, citiamo alcuni tra i più recenti: regia e scene per Stiffelio al Teatro San Carlo di Lisbona, per Der fliegende Hollander all’Opera di Roma, regia, scene e costumi per Lohengrin di Wagner al Verdi di Trieste.

Il momento è speciale per Treviso le tematiche proposte da Lgbt, in ballo tra l’altro c’è il riconoscimento in loco dei matrimoni gay celebrati altrove. Il coordinamento si propone di sensibilizzare la società trevigiana contro l’omofobia e la discriminazione, verso la realizzazione dell’uguaglianza tra le persone a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, raccordando le attività di informazione, di prevenzione, di tutela dei diritti e operando per la crescita delle comunità Lgbt e per la nascita e diffusione di forme aggregative e di associazioni che agiscono a livello regionale, provinciale e cittadino.

Chiaro che l’occasione del Giorno della Memoria non venga tralasciata e che, quindi, l’appuntamento dell’auditorium Stefanini venga caricato di significati molto particolari, con la bnedizione dell’amministrazione comunale di centrosinistra, che sul tema ha una posizione non equivoca, allo scopo di dare un non ipocrita - riconoscimento della piena partecipazione alla vita sociale e civile di lesbiche, gay, bisessuali e trans.

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