«Può inquinare le prove» Najima resta in carcere

RESANA. Pericolo di reiterazione, considerando in particolare il possesso della busta con i codici alfanumerici trovati nella villa durante la perquisizione. Accresciuto pericolo di inquinamento probatorio, oltre alla violazione delle prescrizioni come il divieto di avere contatti e interazioni con l’esterno, anche on line. In particolare, agli investigatori risulta a inizio dicembre un contatto tra Najima e la coindagata Claudia Trevisan, promotrice finanziaria dipendente del gruppo Venice, tramite un’utenza telefonica intestata a un familiare della promotrice.

Si possono riassumere così le esigenze cautelari individuate dal Gip di Pordenone Rodolfo Piccin nell’ordinanza che ha fatto scattare la custodia in carcere per Najima Romani, aggravando così la misura cautelare iniziale. Per la compagna di Fabio Gaiatto, il trader portogruarese al centro dell’inchiesta sulla maxitruffa del Forex legata al gruppo Venice, si apre da domani una settimana che la vedrà comparire, assistita dall’avvocato Maurizio Miculan, davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia dopo che giovedì è stata portata in carcere. Interrogatorio davanti al Gip che dovrebbe tenersi subito dopo Santo Stefano.

Fabio Gaiatto è considerato dall’accusa l’uomo-chiave a Nordest per gli investimenti della camorra. Nell’indagine è finito anche Francesco Salvatore Paolo Iozzino, imprenditore 56enne di Legnano e residente a Resana. L’accusa è di estorsione aggravata da metodi mafiosi.

Da settembre la 31enne loignanese era ai domiciliari nella villa di Portogruaro in cui, fino all’arresto del trader, conviveva con Gaiatto. Durante la perquisizione del 5 dicembre erano state trovate carte di credito, collegate prevalentemente a fondi esteri. La 31enne aveva continuato a fare shopping su internet. Poi, nell’ultima perquisizione erano state trovate sim per cellulari e il foglio A4 con codici alfanumerici, numeri di telefono, account e “Id” che hanno contribuito a far ritenere sussistente il pericolo di reiterazione e a far scattare l’aggravamento della misura cautelare. La donna è indagata per associazione per delinquere, truffa e autoriciclaggio

Da febbraio inizierà il primo processo a carico di Fabio Gaiatto, quello relativo alle truffe con il sistema Forex. Saranno centinaia le parti civili. Il palazzo di giustizia di Pordenone si annuncia troppo piccolo per questo “evento”. Difficile una soluzione ponte, cioè quella di “emigrare” nella vicina Portogruaro. Tra le location candidate a ospitare la celebrazione del dibattimento ci sono almeno un teatro, un palasport e persino un capannone di una zona industriale della provincia pordenonese. —

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