«Pronti a ogni imprevisto Abbiamo la tecnologia giusta»

De Polo Valdobbiadene Apertura ex Ospedale Giucciardini Dott. Paiusco
De Polo Valdobbiadene Apertura ex Ospedale Giucciardini Dott. Paiusco

valdobbiadene

Una piccola quota dei letti di Valdobbiadene potrebbe essere dedicata anche ai “ricoveri sociali”, persone positive al Covid che non avrebbero bisogno di cure mediche ma non hanno disponibilità di alloggio o di isolamento domiciliare: «Ci organizzeremo anche per i casi sociali e le situazioni più particolari per fare quelle che noi chiamiamo “unità di valutazione multidimensionale”, assieme a servizi sociali del comune, familiari, medici di medicina generale» spiega la dottoressa Paola Paiusco, direttore Cure palliative dell’Usl 2 e direttore delle Cure primarie del distretto di Asolo. «Possono esserci pazienti con un unico familiare convivente che non è in grado di prestare loro assistenza, perché a sua volta positivo o in quarantena, o pazienti con figli lontani. In queste situazioni è meglio proteggere i pazienti, senza essere precipitosi e mandarli a casa. Quando un paziente è ricoverato, prima e dopo ci sono la sua vita e la sua famiglia. Il ricovero è un “non luogo”, abbiamo il dovere di restituire i loro cari alle famiglie nelle condizioni migliori possibili, garantendo serenità anche a chi deve riaccoglierli. Questa è un’esperienza traumatizzante anche per la lontananza dagli affetti a cui obbliga i ricoverati».

Coordinatrice del personale infermieristico sarà la dottoressa Nadia Cavalli, che spiega come funzionerà tecnicamente l’ospedale: «I pazienti entrano da un ascensore “sporco”, cioè dedicato, mentre una porta delimiterà la parte “pulita”, cioè di servizio, dove ci sono tutti i locali, con i corridoi considerati zona neutra. Stiamo allestendo una zona filtro così la persona pulita e vestita esce e inizia a lavorare in condizioni di sicurezza. Si partirà con un paziente per stanza dalla Geriatria di Montebelluna, età dai 70 agli 80 anni, due allettati, senza grossi problemi ma con ossigeno a bassa concentrazione. Accogliamo pazienti che spesso hanno più patologie, dobbiamo essere pronti a ogni imprevisto, anche perché siamo distanti da altre strutture, quindi qui abbiamo la tecnologia adeguata e il personale preparato». —



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