Profughi nell’ex casa di riposo di Ponzano

PONZANO. In arrivo i profughi all’ex casa di riposo La Badiola. Sul numero non ci sono ancora certezza, ma potrebbero essere una decina. Nei giorni scorsi i residenti si sono allarmati vedendo continui movimenti nella struttura di via Antiga Sud, vuota da tre mesi: taglio dell’erba, via vai di persone che portavano letti e materassi. Una preoccupazione che ha raggiunto l’amministrazione comunale che ha deciso di incontrare un piccolo gruppo di residenti di via Antiga Sud, una decina, lunedì sera in un’abitazione privata. Solo che la voce si è diffusa in paese, e un’altra trentina di persone si sono presentate ai cancelli della casa per avere delucidazioni, non senza una vena polemica per la scelta di fare un incontro privato.
«Quell’incontro era stato organizzato nella Casa dei Mezzadri, poi è stato spostato. Viene il sospetto che l’amministrazione volesse tenere nascosto l’arrivo dei profughi», sbotta il consigliere di Progetto in Comune Antonello Baseggio. «Nel merito l’errore del Comune è stato aderire allo Sprar, così ha aperto la porta alla Prefettura che ha già portato a Ponzano 27 profughi». Il proprietario de La Badiola ha raggiunto un accordo con la cooperativa Ceis di Belluno che si occuperà della gestione dei profughi. «Non era una riunione carbonara», spiega l’assessore Katja Turk, «l’incontro era stato chiesto da quei residenti, e non era un’assemblea pubblica. Abbiamo solo notizie ufficiose, e non sappiamo quanti ne arriveranno. Non siamo contenti di questa gestione, ci chiediamo perché solo 40 comuni su 95 partecipano all’accoglienza: e gli altri? Noi possiamo solo vigilare sul rispetto delle norme, ma tengo a sottolineare che i 27 profughi che già ci sono a Ponzano si stanno comportando bene. Sono convinta che molti residenti non si siano nemmeno accorti della loro presenza».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso