«Porta dell’Acqua in secca? È solo un campo di terra»

Dura risposta dell’assessore regionale Marcato all’allarme lanciato da Casacorba «I trevigiani se ne facciano una ragione, il fiume ha le risorgive a Piombino»  
zago agenzia foto film treviso conferenza stampa t2i DIH in foto ass. marcato
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VEDELAGO. «Il Sile nasce in provincia di Padova, i trevigiani se ne facciano una ragione». È l’assessore regionale Roberto Marcato ad aprire una nuova “querelle fluviale” in merito all’ubicazione delle risorgive del fiume Sile.

Risolta la questione Piave sembra ora volersi riproporre il dibattito attorno al fiume di risorgiva più lungo d’Europa. Roberto Marcato va giù deciso, dopo aver letto sulla tribuna il grido d’allarme per la secca in cui versa la Porta dell’Acqua: «Quando inaugurai la Porta dell’Acqua a Casacorba, assieme a Gentilini, mi resi subito conto che non si trattava di una risorgiva, ma di un semplice “campo de tera”. Proprio “de un campo de tera”». L’assessore regionale ribadisce che la portata delle acque del fiume Sile si rifà completamente ai fontanassi della “Coa Longa” nel territorio del comune di Piombino Dese. «Quando leggo che Porta dell’Acqua era senz’acqua, mi viene da ribadire che il fiume non deve niente a quelle piccole pozze di risorgiva ora scomparse. Il Sile nasce a Torreselle ed è padovano al cento per cento».

Due territori, si badi bene, divisi anche dal campanilismo. Sul quale anche l’assessore regionale scherza, ma riavvolgendo il gomitolo del discorso sembra chiara la sostanza.

«Con Porta dell’Acqua si stava cercando di dare vita ad un’ampia progettualità che coinvolgesse il concetto di paleoalveo e non di sorgenti del fiume vere e proprie», spiega Roberto Marcato, «un escamotage per allungare l’area di risorgiva e dare vita ad un parco sorgivo più grande e capace di coinvolgere anche la provincia di Treviso».

Poi l’assessore ritorna sul tema: «I trevigiani hanno provato ad appropriarsi delle sorgenti del Sile riconoscendo il paleoalveo fino a Casacorba di Vedelago, ma Porta dell’Acqua era e resta un campo di terra».

L’assessore regionale confessa ironicamente: «Ho sempre pensato e detto che prima o poi mi sarei riportato a casa la toponomastica delle sorgenti», Marcato infatti dal ’98 al 2002 ha ricoperto infatti la carica di assessore a Piombino Dese, «e oggi colgo la palla al balzo». C’è anche il tempo per una considerazionea sui temi ambientali e sul rischio siccità per le sorgenti: Porta dell’Acqua è scomparsa, c’è un rischio diretto o indiretto che lega la faccenda ai cambiamenti climatici? «Il fontanasso della Coa Longa di Torreselle è sempre stato ed è rimasto così da quando ero bambino. Niente è cambiato, il livello delle acque invariato. Sono sempre stato contro le strumentalizzazioni climatiche che polarizzano i sostenitori di Greta Thunberg da un lato e i suoi oppositori dall’altro. Non si deve approfittare della questione ambientale per trarre profitti. Attorno a Greta Thunberg ci sono molte ombre. È stata fotografata in barca con il figlio del Principe di Monaco, un personaggio che investe i suoi soldi in operazioni non proprio ecologiche. Dico questo perché è inutile arrivare al fanatismo ambientale quando ci sono molti interrogativi dietro a certi testimonial».

Greta o non Greta, se l’intento era quello di ribadire con forza l’appartenenza delle sorgenti del fiume Sile al comune padovano di Piombino, l’assessore regionale Roberto Marcato è riuscito sicuramente nell’intento. Com’ è certo che ci saranno reazioni da parte trevigiana. —

Elia Cavarzan

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