Parco commerciale, l'asta va deserta

Effetto crisi: nessuno ha offerto gli 8,8 milioni necessari per l'acquisto del «Willorba»
Il parco commerciale «Willorba» di via Pacinotti
Il parco commerciale «Willorba» di via Pacinotti
 
VILLORBA.
Nessuno vuole il parco commerciale «Willorba». L'asta per gli immobili di via Pacinotti, compreso quello dell'iper Panorama, è andata deserta. La basa d'asta cospicua, ben 8,8 milioni di euro per il «pacchetto completo», e la crisi del settore, hanno scoraggiato anche gli investitori più coraggiosi. Il giudice entro sei mesi potrebbe ritentare la vendita con un'altra asta.
 Nemmeno un'offerta, quindi, per rilevare gran parte del parco commerciale di Villorba; e allora il Panorama resta dov'è e così anche gli altri grandi negozi dell'area, ma, quando l'iper si sposterà a Castrette, il parco rischia di diventare l'ennesimo deserto di cemento. Erano quattro i lotti in vendita dopo il fallimento della Treviso 81, società costruttrice del parco nel 2003 ma finita con perdite milionarie. Il più importante è il terzo lotto dell'asta: 10 negozi e una tavola calda, uno occupato da Granbrico, gli altri praticamente tutti vuoti, a cui si aggiungono 160 parcheggi e una galleria. Spazi che, per lo più, negli anni non sono mai riuscite ad attirare le attenzioni dei commercianti. Per questo lotto, le offerte dovevano partire da 7.240 milioni, con rilanci di 300 mila euro o più. Il lotto uno è invece articolato sui due piani dove oggi si trova il supermercato Panorama. Uno stabile di oltre 800 metri quadrati con base d'asta fissata a 292 mila euro. A seguire il lotto 2, in cui è confluito un magazzino, da 2.300 metri quadrati: offerta base di 762 mila euro. Infine il quarto lotto, una vecchia casa colonica di 498 metri quadrati con uno scoperto di oltre 2.000 mq: prezzo base 600 mila euro, con rilanci minimi da 25mila euro. Nessuno ha dimostrato interesse nemmeno per uno solo dei quattro lotti. Non c'è un unico motivo. Il parco commerciale non è mai veramente decollato, solo il 50 per cento della superficie è stata affittata contemporaneamente e quindi oggi non appare particolarmente interessante. La base d'asta complessiva da 8,8 milioni di euro non è «roba» per tutti le tasche. Infine, non è irrilevante il fatto che da quando quel parco venne costruito ad oggi le zone commerciali siano letteralmente proliferate in provincia, e la concorrenza da vincere è decisamente agguerrita. Il giudice si è riservato, di fatto tenendo per sé la gestione dell'asta. Spetterà a lui decidere se procedere con un secondo incanto o se valutare eventuali offerte che arrivassero in tribunale. E' probabile che si provi con una nuova asta, con base stabilita proprio dal giudice. Se la minaccia che spaventava maggiormente era quella di un investimento cinese, a quanto pare invece il rischio più concreto è che il parco resti una colata di cemento o poco più. Ormai da tempo sembra che il Panorama sia destinato trasferirsi nel centro di Castrette, e appena ciò avverrà, se nessun investitore si sarà fatto avanti, al parco commerciale resteranno solo i capannoni vuoti.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso