Nuove case per ripopolare Portobuffolè
PORTOBUFFOLÈ. A Portobuffolè pare non sappiano neanche cosa sia quella crisi del mattone che invece ha colpito un po’ tutta l’Italia negli ultimi anni. Nel più piccolo comune della Marca non c’è...

PORTOBUFFOLÈ. A Portobuffolè pare non sappiano neanche cosa sia quella crisi del mattone che invece ha colpito un po’ tutta l’Italia negli ultimi anni. Nel più piccolo comune della Marca non c’è neanche un appartamento sfitto, tanto che la Friul Intagli ha dovuto sistemare nei bed and breakfast della zona tutti quei lavoratori che sta assumendo dalla Calabria e dalla Sicilia per la sua nuova fabbrica 4.0 che sorge nella zona industriale. Si assiste a una corsa agli alloggi impensabile anche solo nei comuni vicini: «In centro si erano liberate due case malandate. In pochi mesi una famiglia straniera le ha comprate e le sta sistemando», dice il sindaco Andrea Susana. Ma dalla Friul Intagli potrebbe venire una soluzione alla penuria di alloggi che c’è a Portobuffolè. Partiranno a breve i lavori di urbanizzazione che la multinazionale di Prata effettuerà in un terreno di 13.500 metri quadri in via Settimo. Lì sorgeranno 13 casette e un condominio di otto appartamenti, il primo passo per il rilancio del piccolo borgo medievale. «Stiamo studiando alcune soluzioni per favorire l’arrivo di giovani coppie a Portobuffolè anche dai comuni limitrofi», spiega il sindaco. Una squadra di architetti sta definendo alcune nuove soluzioni abitative, ispirate all’idea della “casa flessibile”. Gli alloggi dovranno venire incontro alle esigenze delle coppie che vorranno metter su famiglia: la casa dovrà poter ospitare i bambini. Gli alloggi verranno venduti a prezzi bassi: «Non vogliamo speculare. Vogliamo solo che i giovani tornino ad abitare Portobuffolè», spiega Susana.
Niccolò Budoia
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