Monumenti verdi la storia nei parchi di Treviso

A Treviso non c’è solo il bagolaro da salvare. La Regione ha censito 110 piante di inestimabile valore: 23 sono nella Marca

TREVISO. Ci sono il cedro di villa Albrizzi Franchetti a Preganziol, che ispirò Ugo Foscolo. Una leggenda racconta che a Vedelago la Regina Caterina Cornaro si soffermasse estasiata ad ammirare l'imponenza dell'enorme cipresso di palude che ancora oggi immerge le sue radici nel Sile. Poetica è anche la fioritura di una magnolia arrivata a Vittorio Veneto dal Nord America. Così come lungo dev'essere stato il viaggio della magnifica sofora di Vazzola, originaria dell'Asia.

Proiettati al cielo i rami del vecchio Faghèr del Cristo a Borso del Grappa danno riparo a una statua di Gesù, meta di pellegrinaggi e preghiera. Paradiso è invece il soprannome del parco Bolasco di Castelfranco dove fa capolino una gigantesca farnia. Al cedro di villa Condulmer va invece il primato di essere il più vecchio della sua specie in provincia di Treviso, ma in fatto di longevità vince ogni record il cipresso di villa Grimani-Mondini a Tarzo, che ha già vissuto la bellezza di 400 primavere.

La Marca è punteggiata di alberi che racchiudono storia e memoria di inestimabile valore. Ventitré di questi sono stati censiti dalla Regione e decretati "Alberi monumentali del Veneto". L'albo ne raccoglie in tutto 110 sparsi nelle 7 province. Ci sono la sequoia gigante di Longarone, sopravvissuta all'ondata micidiale del Vajont, la farnia di Fossalta di Portogruaro, già presente nelle mappe del 1600, e la magnolia grandiflora in bella mostra nel chiostro di Sant'Antonio a Padova. Con tanto di fotografie, aneddoti e descrizione, ogni singola pianta a valenza monumentale è presente sul sito di Veneto Agricoltura.

Non un elenco definitivo (i cittadini possono segnalare altri alberi) ma un primo passo verso la salvaguardia ambientale. Durante l'anno scolastico centinaia di alunni delle scuole hanno studiato il censimento per conoscere più da vicino il patrimonio vegetale che ci circonda. Lo sforzo fatto è imponente, ma non basta. Tanti sono gli alberi che ancora non godono del titolo di "monumento" e che rischiano di essere dimenticati. Molti invocano una protezione anche per il bagolaro di Montebelluna, simbolo dell'antifascismo che rischia di diventare una catasta di legna. Suo malgrado è divenuto "albero della discordia", al centro di una contesa tra anime ambientaliste e fautori dell'abbattimento. Quale colpa si può attribuire al "bagolaro" se col passare del tempo ai suoi piedi è stata costruita una strada?

Alberi da salvare a Treviso: gli esemplari e i luoghi l’itinerario botanico

Alcuni imprenditori si sono fatti avanti per ospitarlo nelle loro tenute. Anche il fotografo Oliviero Toscani ha chiesto di salvarlo. Un comitato su Facebook ha avviato una raccolta fondi: servono 7.500 euro per poter fare una perizia. Insomma, si sta facendo di tutto per allontanare il rombo della motosega. Un rumore che sempre più spesso si avverte a Vidor dove i cipressi della memoria, sul sentiero dal Col Castello al Col Carpenon, stanno diventando segatura. Piantati per ricordare i soldati che persero la vita sul fronte del Piave durante la Grande Guerra, vengono abbattuti uno dopo l'altro per fare spazio ai vigneti. Pesante è stato anche il programma di potature applicato al parco di villa Manfrin-Margherita dal Comune di Treviso nel 2016. Alla fine neppure le siepi di bosso si sono salvate. I cespugli che adornavano le storiche dimore trevigiane, prima secchi e mal ridotti, sono stati ridotti a zero. Rincuora sapere di 93 ippocastani recentemente piantumati tra porta Santi Quaranta e varco Manzoni.

Un modo per colmare il vuoto lasciato dal taglio di trenta esemplari malati. Un'operazione avviata per riportare il patrimonio vegetale del capoluogo indietro nel tempo, precisamente al 1871, quando le mura erano circondate da oltre 600 alberi. Un filare di verde, uno spettacolo della natura.

I 92 alberi del Veneto decreti monumentali dalla giunta regionale sono consultabili nel sito web www.alberimonumentali.turismoruraleveneto.it effettuando una ricerca sia sulla base della specie di appartenenza sia in riferimento alla provincia ove ricade l'albero. Per ogni albero monumentale è possibile visionare, oltre che il nome scientifico e locale della specie, il materiale iconografico e i dati estrapolati dalle Schede Rilievo, che permettono la localizzazione geografica.

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