Montello, una discarica abusiva dove morì Baracca

Dodici sacchi di rifiuti ed eternit lungo l’itinerario turistico della Grande Guerra: il centenario non ferma gli ecovandali
Rifiuti abbandonati sul Montello
Rifiuti abbandonati sul Montello

La presa quattro del Montello da itinerario turistico della Certosa a vera e propria discarica. Lo scempio offende la natura e la memoria storica della Grande guerra ed è stato scoperto nelle date comprese tra il centenario dell’ingresso dell’Italia nella grande guerra ed il novantasettesimo anniversario della Battaglia del Solstizio. La presa quattro è via Luigi Lama a Nervesa, una laterale della Dorsale del Montello che si inoltra nel bosco e porta al percorso naturalistico della Valle delle Tre Fonti.

Passeggiata sulla guerra, paese mobilitato

All’imbocco della viuzza un cartello indica l’itinerario turistico e l’area di sosta “la Certosa”. Lì nei giorni scorsi sono stati fotografati dodici sacchi neri pieni di spazzatura vicino alle panchine dell’area di sosta costruita a suo tempo dal consorzio dei Comuni del Montello, com’è indicato da imponenti cartelli in legno. Proseguendo lungo la stradina si giunge quasi al confine con il Comune di Giavera dove finisce l’asfalto. Qui in un angolino non troppo nascosto qualcuno ha pensato bene di abbandonare dell’eternit: un materiale cancerogeno.

Prima di giungere nel luogo dove si trova questo rifiuto speciale si può vedere un segnale turistico che dovrebbe ricordare un eroe della Grande guerra. Il condizionale e l’omissione del nome del Caduto sono d’obbligo perché anni fa qualche vandalo ha pensato bene di cancellare le informazioni storiche del cartello imbrattandolo con vernice verde. Via Lama non è una stradina qualsiasi del Montello dedicata all’eroe di guerra Luigi Lama. Nei pressi della stradina sorgeva l’antica Certosa abbattuta nel periodo napoleonico e da un suo lato vi è un accesso al terreno privato dove vi è la “Busa dee Rane”.

È il luogo dove sono stati ritrovati il corpo di Francesco Baracca ed i rottami del suo aereo. Si tratta dell’asso degli assi degli aviatori italiani. Baracca e Lama sono morti in guerra nella seconda metà di giugno del 1918. Tra la fine di maggio e l’ inizio giugno del 2015 i “loro” luoghi sono stati lordati da degli incivili forse in contemporanea alle manifestazioni in ricordo del centenario dell’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale. La maleducazione in zona però non riguarda solo i luoghi storici e naturalistici. L’altro ieri alle 15.30 un ciclista ha notato uno di questi gentiluomini all’opera in via dei Santi a Bidasio. Aveva un’età compresa tra i 30 e i 40 anni. Indossava una camicia bianca ed era presumibilmente italiano. Scaricava sacchi della spazzatura da una Citroen nera e li gettava sul ciglio della strada.

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