Meccanico arrestato per pedopornografia. Il questore lo sorveglia e gli toglie Internet
Misura speciale per un trevigiano di 47 anni: era stato trovato in possesso di seimila file a sfondo sessuale con bambini. La polizia postale l’aveva scoperto e messo ai domiciliari. Ora è disoccupato

Sorveglianza speciale per un meccanico di 47 anni, disoccupato, residente in un paese dell’hinterland di Treviso, che nel gennaio scorso fu arrestato dalla polizia postale e messo ai domiciliari (poi revocati) al termine di un’operazione che aveva portato in manette 12 persone e alla denuncia di altre 14 per detenzione di materiale pedo-pornografico. In due cellulari e nell’hard disk, sequestrati a casa sua, gli agenti della Postale di Treviso trovarono archiviati oltre seimila file (pari a circa 6 terabyte) di immagini e video raccapriccianti che raffiguravano bambini minori di 10 anni nudi o vittime di abusi sessuali.
La misura emessa dal tribunale di Venezia, su proposta del questore di Treviso, Alessandra Simone, permetterà alle forze dell’ordine di tenere strettamente sotto controllo il 47enne, tra l’altro recidivo. L’uomo, infatti, non aveva soltanto un precedente sempre per detenzione di materiale pedo-pornografico ma aveva alla sue spalle una condanna per violenza sessuale sulle figlie, minori di 14 anni, della sua ex compagna per fatti avvenuti nel 2019.
Il giudice delle indagini preliminari Piera De Stefani aveva applicato all’uomo la misura degli arresti domiciliari sottolineando «la totale insensibilità dell’indagato ai normali fattori di deterrenza, come le pregresse esperienze di procedimenti penali e condanne per questo allarmante genere di reati».
In particolare, il meccanico aveva installato l’app di Telegram dove erano presenti centinaia di canali e gruppi con diversi file pedopornografici e uno spazio virtuale dedicato allo scambio di materiale di quel tipo. L’operazione, denominata “Viper 2”, aveva avuto origine da una precedente attività sotto-copertura che aveva già portato lo scorso anno all’esecuzione di 60 perquisizioni e all’arresto di 28 persone appartenenti a vaste community internazionali di pedofili.
Ora, la misura della sorveglianza speciale renderà la vita dura al 47enne perché dovrà attenersi ad una serie di importanti prescrizioni come, ad esempio, l’obbligo di presentarsi per tre volte alla settimana in questura e l’obbligo di rimanere a casa nelle ore notturne. Non solo. Il meccanico avrà il divieto di accedere agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico intrattenimento nelle ore notturne, il divieto di detenere o portare armi o giocattoli riproducenti armi, il divieto di partecipare a eventi pubblici e il divieto di utilizzare smartphone o altri dispositivi che consentano comunicazioni dati o accessi a piattaforme online. Al 47enne è stato concesso solo l’utilizzo di telefoni cellulari che consentono la sola effettuazione di chiamate voce e l’invio di sms.
«Quelli contestati a 47enne sono reati molto gravi – spiega il questore Alessandra Simone – che vanno attaccati e monitorati anche con misure di prevenzione. La sorveglianza speciale è una misura efficace perché limita la libertà personale e consente uno stretto monitoraggio di soggetti ritenuti concretamente e attualmente pericolosi per la sicurezza collettiva. La violazione delle prescrizioni imposte, inoltre, è sanzionata penalmente con l’arresto da tre mesi ad un anno».
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