Plastica nella polpetta servita a un’alunna in mensa. Nuovo caso dopo le larve nella pasta
Protesta anche alla primaria di Fagarè di San Biagio. Intanto a San Cipriano le mamme vogliono sospendere il servizio di refezione scolastica. Il sindaco Donadel ha convocato la ditta che si difende: «Un caso isolato»

Nuovi episodi di cibo contaminato nelle mense scolastiche. Il 13 febbraio scorso, una alunna della scuola primaria di Fagarè della Battaglia ha trovato un pezzo di plastica all’interno di una polpetta.
La madre ha prontamente denunciato il fatto ai carabinieri del Nas di Treviso, documentando il ritrovamento e informando l’istituto comprensivo, l’Ulss 2 e la stessa azienda fornitrice del servizio, la Dussmann appunto.
E a Monastier, un altro comune servito dallo stesso fornitore, alcuni genitori hanno deciso di ritirare i figli da scuola prima del pranzo per evitare che consumassero i pasti.
L’amministrazione comunale di San Biagio ha ribadito il proprio impegno coinvolgendo esperti che dovranno monitorare la qualità dei pasti. «Abbiamo già segnalato l’accaduto alle autorità preposte e intensificato i controlli igienico-sanitari», hanno dichiarato il sindaco Valentina Pillon e l’assessore all’istruzione Elena Pagotto.
Il caso larve a San Cipriano
Un’ondata di proteste e richieste di chiarimenti da parte dei genitori si è scatenata dopo il ritrovamento di larve nei piatti di pasta al pomodoro serviti alla scuola primaria Einaudi di San Cipriano di Roncade il 27 febbraio.
I genitori chiedono garanzie per il rientro a scuola dei bambini previsto per giovedì 6 marzo e la direzione scolastica sta valutando la possibilità di far portare ai ragazzi il pranzo da casa fino a che la situazione non sarà chiarita.
Intanto, nel pomeriggio di venerdì 28 febbraio si è tenuta una riunione durata tre ore tra i vertici dell’azienda fornitrice dei pasti, la multinazionale Dussmann, i rappresentanti del Comune di Roncade e quelli dell’istituto scolastico e dei genitori. La ditta ha spiegato che quel giorno erano stati distribuiti circa 280 kg di pasta destinati a numerosi plessi di diversi comuni, e che l’unico caso segnalato è stato quello di Roncade.
Una spiegazione che non ha placato la preoccupazione delle famiglie. «A noi non interessa da dove siano arrivate le larve, chiediamo chiarezza», ha dichiarato il sindaco di Roncade, Marco Donadel.
Nel frattempo, le autorità sanitarie stanno effettuando verifiche nei centri di cottura per accertare il rispetto delle normative igienico-sanitarie. Proteste e reazioni Il sindacato Filcams Cgil ha chiesto un incontro urgente con il Comune e la scuola per discutere della situazione. «Abbiamo già ricevuto segnalazioni su criticità nelle mense scolastiche di Roncade», ha dichiarato Nicole Chirici, segretaria Filcams Cgil Treviso. «Ora non possiamo più transigere».
Qualche preoccupazione anche tra gli anziani residenti a Biancade che ricevono pasti a domicilio e che temono che il servizio sia gestito dalla stessa ditta. Tuttavia, la Fondazione Città di Roncade ha chiarito, tramite la sua presidente, Simonetta Rubinato, che il loro servizio è affidato a Ristorazione Ottavian Spa.
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