Maltempo, i lavoratori Sogedin si autotassano

I dipendenti di Villa Fiorita, Giovanni XXIII e Villa delle Magnolie devolvono parte dello stipendio ai paesi del Bellunese
DEPOLO AG.FOTOFILM MONASTIER CASA DI CURA GIOVANNI XXIII°, INAUGURAZIONE NUOVA ALA E REPARTI
DEPOLO AG.FOTOFILM MONASTIER CASA DI CURA GIOVANNI XXIII°, INAUGURAZIONE NUOVA ALA E REPARTI

MONASTIER

Probabilmente, ci fosse stata la possibilità, avrebbero preso il badile ed avrebbero raggiunto le zone del Bellunese per spalare fango e detriti. Volendo però fare comunque qualcosa di concreto per i territori colpiti dal maltempo tra fine ottobre ed inizio novembre, hanno trovato un’altra soluzione: devolvere direttamente parte del loro stipendio.

Niente frasi fatte, insomma, per i 516 dipendenti delle tre strutture del gruppo Sogedin, la Casa di cura Giovanni XXIII, il Centro servizi Villa delle Magnolie ed il Park hotel Villa Fiorita, ma un gesto sincero, di vicinanza palpabile.

I lavoratori hanno infatti deciso di offrire da una a cinque ore lavorate nel mese di novembre al fondo di solidarietà “Veneto in ginocchio”, istituito dalla regione Veneto dopo i disastri avvenuti tra Bellunese, Agordino e zone limitrofe. Una vera e propria "autotassazione" dal sapore speciale. Ed al contributo dei dipendenti si aggiungeranno anche i 15 mila euro che il consiglio di amministrazione di Sogedin ha già deciso di stanziare sempre a favore del fondo di solidarietà per far rialzare territori bellunesi mai così duramente provati. Per i più di 500 dipendenti del gruppo, la maggior parte dei quali hanno ogni giorno a che fare con fasce deboli della popolazione, quella a sostegno delle montagne venete non è tuttavia la prima iniziativa con finalità benefiche.

Nel settembre di due anni fa, infatti, a seguito del terremoto che aveva colpito il centro Italia con epicentro ad Amatrice, i lavoratori avevano donato ore di lavoro per un importo totale di 6.300 euro, per una donazione che - sia grazie ad eventi specifici che ad un ulteriore stanziamento del gruppo - aveva superato quota 23 mila euro. L’importo, che verrà versato nel conto corrente della regione Veneto per l’emergenza meteo, sarà ufficializzato nei primi giorni di dicembre, quando il conteggio delle ore di ogni singolo dipendente sarà certo. Quel che è sicuro sin d’ora, però, è che i dipendenti delle tre strutture di Monastier si confermeranno un volano di generosità.

«Per chi è abituato a lavorare per il bene del prossimo diventa spontaneo offrire il proprio aiuto a chi si è trovato senza casa ed è ora in seria difficoltà» spiega Gabriele Geretto, amministratore delegato della Casa di cura Giovanni XXIII, «non possiamo che essere orgogliosi dei nostri collaboratori». —

Alessandro Bozzi Valenti

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso