Malata terminale per il tumore lui la risposa prima della morte

Il lutto
Deborah Cinquemani si è simbolicamente riposata con marito Rosario Pompeo mercoledì 12 agosto all’hospice “Casa dei Gelsi” prima di essere portata via a soli trentun anni dal tumore di cui soffriva. «Ci eravamo sposati il 22 agosto di sette anni fa, ma ho voluto anticipare la data di quest’ultimo gesto d’amore verso mia moglie», spiega Rosario Pompeo, a cui il male ha strappato la sua Deborah il 20 agosto, due giorni prima di quella che sarebbe stata la data ufficiale del loro anniversario.
Deborah lascia il marito con tre figli piccoli: i gemelli Leonardo e Francesco, di sette anni, e Maria Pia, che ne compirà cinque a fine dicembre. Nei mesi scorsi la famiglia si era trasferita in una casa nuova, ma i ricoveri continui dovuti alla malattia non hanno concesso alla giovane mamma di potersi godere quel piccolo sogno.
Deborah Cinquemani prima di conoscere il marito, arrivato dalla Calabria in Veneto, lavorava nella tabaccheria di suo padre Leo a Sacile. Si è quindi trasferita a Giavera con lui per dedicarsi a tempo pieno ai figli e alla casa, ma riuscendo anche a impegnarsi nella comunità, per esempio come rappresentate dei genitori degli allievi della locale scuola per l’infanzia frequentata dai suoi bambini. Aveva già patologie pregresse, ma i suoi problemi di salute sono iniziati con i postumi di un’incidente stradale avvenuto nel 2018, a cui si è aggiunto poi l’anno dopo un infortunio ad un piede. Dolori e altri gravi sintomi sono rimasti inspiegabili a lungo fino a che una tac ha rivelato come fosse stata colpita dal un “triton”, una rara forma di tumore dei tessuti molli, ormai giunto in fase avanzata. La giovane mamma lascia, oltre ai famigliari già citati, la madre Eloisa, i fratelli Monica, Michele e Samira, i suoceri Francesco e Tersina, i cognati Maria Carmen, Chiara e Lorenzo che la piangono assieme ai suoi nonni, agli zii e agli altri membri della sua famiglia. —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso