Lutto in Cgil, addio a Finotto

Sindacalista storico, prima nei metalmeccanici e poi nello Spi. Funerali domani

RONCADE. È morto Giorgio Finotto, una vita nella Cgil. Aveva 65 anni. Lascia la moglie Emilia e due figlie. Domani mattina alle 10:30 i funerali nella sua Vallio di Roncade.

Finotto si è spento lunedì mattina per un improvviso arresto cardiaco. Il dramma a casa sua: assieme alla moglie aveva deciso di fare un giro al mercato di Roncade, poi si è sdraiato a letto lamentando difficoltà respiratorie. La moglie ha telefonato al medico di base, che ha parlato direttamente con Giorgio e ha intuito la gravità della situazione. Il dottore si è precipitato a casa di Finotto, chiamando anche il 118. Sia lui sia il personale del Suem hanno tentato di praticargli un massaggio cardiaco, purtroppo inutilmente.

Il sindacato era la grande passione della sua vita: prima come delegato della Flm, la Federazione dei lavoratori metalmeccanici, poi delegato Fiom. In fabbrica ha lavorato (alla Snp di Carbonera, azienda produttrice di stampi per materie plastiche, arrivata a contare oltre un centinaio di dipendenti) e ha seminato cultura sindacale per una vita. «Erano gli anni Settanta della spinta unitaria», ricorda Paolino Barbiero, compagno di viaggio di Finotto per tanti anni, «e lui è stato uno dei protagonisti. Poi, da operaio super-specializzato, ha contribuito a sindacalizzare la sua e altre aziende della nostra provincia».

Alla fine della sua carriera lavorativa da operaio non ha lasciato il sindacato, anzi: si è dedicato anima e cuore allo Spi, sempre nella Cgil, partecipando al direttivo e alla segreteria della Camera del lavoro. «Curava tutto, guidava il furgone, è stato attivo fino a sabato mattina. Lascia un vuoto enorme, grandissimo. Gli volevamo bene tutti: non era una persona che amava stare sotto i riflettori, lui era quello che i riflettori li accendeva per gli altri».

Fabio Poloni

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso