L’uomo e i suoi diritti universali nella vignetta di Gatto

CASTELFRANCO. Dalla città murata all’Europa il passo è breve se a compierlo è il vignettista Alessandro Gatto, che del mondo ha fatto la sua casa, visti i riconoscimenti conferitigli ovunque per le...

CASTELFRANCO. Dalla città murata all’Europa il passo è breve se a compierlo è il vignettista Alessandro Gatto, che del mondo ha fatto la sua casa, visti i riconoscimenti conferitigli ovunque per le sue idee trasformate in segno e colore nelle sue opere. Da ieri è a Strasbrurgo per partecipare, unico italiano e orgogliosamente castellano, a un meeting di disegnatori in occasione della Giornata internazionale della Dichiarazione universale dei Diritti umani, promulgata il 10 dicembre 1948. Per lui un invito speciale e, soprattutto, la soddisfazione della scelta di una sua opera per il manifesto che annuncia e accompagna il summit europeo promosso da Cartooning for Peace di cui è membro. Tre giorni - da martedì scorso a domani - per confrontarsi su pace, libertà di pensiero ed espressione. Oggi con tutti gli altri 27 fumettisti sarà al Parlamento europeo per la cerimonia di consegna del premio Sakharov 2015 per la libertà di parola, assegnato al blogger saudita Raif Badawi, condannato nel settembre 2014 a 10 anni di prigione e a mille frustate per “aver insultato i valori islamici” sul proprio blog. Gatto è lì, a lanciare con gli altri vignettisti europei un forte appello per un maggior rispetto dei diritti umani. E la sua vignetta che ritrae un uomo d’affari e un Masai senz’ombra mentre “passeggiano” sul libro della Dichiarazione universale, “grida” al mondo proprio questo. (a.d.m.)

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