L’impronta del defunto in una catenina al collo

La proposta di un’agenzia funebre pubblicizzata sul giornale del Comune l’impresa aveva già lanciato l’idea del diamante con le ceneri del caro estinto
Ciondolo con l'impronta digitale
Ciondolo con l'impronta digitale

 L’ impronta del caro estinto, impressa per sempre in una catenina da portare al collo. Da oggi, la traccia che le persone scomparse lasciano nel cuore di chi resta diventa materia, e finisce in un ciondolo che le onoranze funebri offrono ai familiari. Dopo la possibilità di trasformare in un diamante le ceneri del defunto, ecco un’altra offerta commerciale destinata a far discutere. Il ciondolo con impronta digitale è comparso in fotografia nel giornalino semestrale che il Comune di Conegliano invia nelle case di tutte le famiglie, in uno spazio pubblicitario riservato all’Agenzia Funebre Zanardo di via Manin, la stessa che a dicembre 2013 rilanciò a Conegliano un’offerta (quella relativa al diamante) già in voga in Svizzera e in alcune città italiane.

Il figlio morto trasformato in un gioiello
epa03420970 A model holds the historical diamond named Archduke Joseph during a Christie's auction preview in Geneva, Switzerland, 04 October 2012. Part of the Archduke Joseph of Austria collection (1872-1962), the D color diamond, weighing 76,02 carats and mined at the legendary Indian Golkonda mine, is expected to reach between 15 million and 20 million US dollars, at an auction on 13 November 2012 in Geneva. EPA/LAURENT GILLIERON

Bisogna dire che non manca l’inventiva a Silvia Zanardo, titolare dell’omonima agenzia funebre assieme a Laura Garbelotto e Antonio Borsato. Ad agosto del 2013, avevano lanciato in un’altra pubblicità i funerali «all-inclusive» e quelli a rate con «tasso agevolato», in comode rate da 62 euro al mese (trattabili), con vari pacchetti per le esequie low cost o per le cerimonie in grande stile (magari con bara colorata o con misure personalizzate).

L'agenzia di pompe funebri Zanardo di Conegliano
L'agenzia di pompe funebri Zanardo di Conegliano

I tradizionalisti avevano storto il naso, ma in fondo si sono rassegnati all’idea che anche il funerale può essere un business, e non c’è niente di male, anzi, a venire incontro alla famiglia del defunto con soluzioni personalizzate. È la stessa filosofia da cui nasce il singolare ciondolo con l’impronta digitale. «Ci sono momenti difficili, nei quali ci troviamo a salutare per sempre la persona a noi più cara, momenti che solo chi ha vissuto può comprendere, coinvolgenti anche per noi impresari funebri che accompagniamo la famiglia in questo delicato percorso» spiegano i titolari della Zanardo.

«Ci siamo resi conto in questi anni quanto le persone siano legate al ricordo. Una foto, un indumento, ma anche un oggetto. Uno spazio intimo e magico, che ci lega alla persona cara facendola sentire ancora vicina. Qualche mese fa abbiamo pensato di racchiudere questo prezioso ricordo in un ciondolo, da donare alla famiglia, nella quale è impressa l’impronta digitale del caro scomparso. L’impronta digitale, infatti, appartiene e identifica unicamente ogni singola persona, si forma al settimo mese di gestazione e rimane per tutta la vita, attraverso le mani rappresenta il contatto con il mondo e con le persone». Nobili intenti, ma saranno tutti d’accordo? Di sicuro, il ciondolo con impronta è più accessibile del diamante, che può costare fino a 13 mila euro. E qualcuno contesterà che le impronte digitali si possono imprimere in un ciondolo anche prima di passare a miglior vita.

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