Le ex Carnielli e Fassina appartengono al gruppo Alì

La società commerciale ha vinto la gara promossa dalla curatela fallimentare Sospiro di sollievo per la bonifica, ora possibile. Il sindaco: «Siamo soddisfatti»

VITTORIO VENETO. L’ex Carnielli e l’ex Fassina sono del gruppo “Ali”. Sospiro di sollievo, in città, perché l’autorevolezza di questa realtà del mondo commerciale fa ben sperare anzitutto che si risolva presto il problema dell’inquinamento da cromo esavalente e da amianto, che si trascina da troppo tempo. La società che è presente in Veneto ed in Emilia Romagna con 112 punti vendita è divisa in due canali: Ali Supermercati, negozi di quartiere e superfici fino a 1.500 mq e Alìper con punti vendita tra 2.000 e 5.000 mq, spesso inseriti in contesti più ampi o in veri e propri Centri Commerciali. Alì S.p.A. è una realtà in forte espansione, che dà lavoro a più di 3.700 dipendenti e si attesta al 17,7% del mercato. Con la sua presenza capillare nel territorio regionale, ricopre una superficie totale di vendita di 140.900 mq; a Vittorio Veneto ne aggiunge altri 5 mila. Mensilmente Alì emette oltre 3 milioni di scontrini.

«Siamo soddisfatti che un’area così importante, nel cuore stesso della città - sottolinea il sindaco – sia appannaggio di un gruppo importante, nella condizione di affrontare anche i problemi più complessi, come quello del disinquinamento».

Alì ha vinto, di fatto, la gara promossa dalla curatela fallimentare del gruppo Cerfim che aveva la proprietà del complesso. «Aspetto di poter incontrare i responsabili del gruppo – aggiunge il sindaco – per capire quali sono le loro intenzioni. E’ evidente che hanno acquisito il bene sulla base del piano fissato dal Consiglio comunale, che ha ridotto il dimensionamento per favorire la vendita. A quel tavolo noi ci permetteremo di far conoscere i nostri auspici».

E uno di questi è la realizzazione di un albergo che sia tale, nella disponibilità di camere, da poter accogliere almeno un intero pullman. Un’esigenza che il Comune avverte in considerazione del turismo che sta crescendo, ma anche del recente riconoscimento Unesco e delle Olimpiadi del 2026.

Ma il sogno nel cassetto di Miatto è che in centro città possa finalmente scattare il cantiere di recupero e riqualificazione di tutti i tre comparti dell’area: a sud della Carnielli-Fassina, ci sono altre due proprietà che hanno in corso dei programmi. «L’interesse del Comune è che i tre soggetti accettassero di mettersi intorno allo stesso tavolo, insieme all’Amministrazione, per coordinare almeno le ricadute pubbliche dei tre cantieri. Abbiamo, ad esempio, una strada che attraversa il territorio. E ci possono essere opere ulteriori da concordare"» Il tutto per una grande opera di riqualificazione. Ma l’attesa è soprattutto per la bonifica dell’area, che la Cerfim portava avanti con fatica e che si è interrotta con il fallimento. La stessa asta è stata un tormento. La più recente era stata di 50 mila euro. —

Francesco Dal Mas

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