L'dea del sindaco di Spresiano: case chiuse comunali: «Business da oltre due milioni»

SPRESIANO. «Sogno Comune». Sembrerebbe il nome di una lista civica, e invece è l’insegna a neon che campeggerebbe sulla casa chiusa del Comune di Spresiano. Il condizionale è d’obbligo, perché oggi la legge non lo consente. Ma il sindaco Marco Della Pietra ha rilanciato la sua proposta, intervistato dall’emittente romana Radio Campus, interessatasi a Spresiano, dopo avere appreso della “convocazione” in municipio per le prostitute. Il nome della casa chiusa arriva a fine intervista, tra una battuta e una provocazione; ma l’idea del sindaco di aprire un bordello gestito dal Comune invece è seria.
«Ho scritto al governo una volta al mese spiegando la proposta e chiedendo un intervento normativo in materia, l’ho detto personalmente a Renzi quando è venuto da queste parti. E ora anche il sindaco di Firenze si è detto favorevole alle case chiuse», ha spiegato Della Pietra. A Spresiano calcolatrice alla mano si è fatto anche qualche conto su quanti soldi porterebbe nelle casse pubbliche una casa chiusa, «circa 2 milioni», stima Della Pietra, «con le prostitute pagate a percentuale, non stipendiate», ha specificato su precisa domanda. Ma intanto, visto che le case chiuse per il momento non si possono aprire, le passeggiate notturne dell’anno scorso non hanno avuto effetti, e l’ordinanza continua ad essere, secondo il sindaco, un’arma spuntata, Della Pietra continuerà nei prossimi giorni a cercare di aprire un dialogo con le prostitute, con l’obiettivo si spostarle al di fuori del centro abitato.
«I vigili sono già andati nelle sere scorse, ma non è facile, non sono molto disponibili da ascoltarci. Ci proverò anche io nei prossimi giorni», precisa. Ma questa politica è oggetto di forti critiche da parte dell’opposizione. Dopo il consigliere di Inventiamo Spresiano Francesco Roberto, che ha criticato l’invito del sindaco alle prostitute, ora anche l’ex primo cittadino Riccardo Missiato esce allo scoperto. «A Della Pietra piacciono queste uscite, perché ambisce a fare carriera in politica, ad andare a Venezia o a Roma. Ma i problemi restano», sbotta Missiato. A non andare proprio giù ai consiglieri di opposizione il fatto che la convocazione delle prostitute in municipio significherebbe equipararle ad altre categorie istituzionali della società. “L’unica strada che può perseguire sono le multe”, conclude Missiato.
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