Semestre aperto di medicina, nostalgia per il vecchio test: video interviste dopo l'esame

Alle 13.45 cala il silenzio delle prove: fuori dalle aule del semestre aperto di medicina, gli studenti raccontano una giornata segnata da una selettività che non lascia margini. La prova di biologia, fitta di quesiti tecnici, è quella che ha messo più in difficoltà anche i candidati più preparati, mentre fisica e chimica sono state percepite come passaggi più lineari. Quasi tutti hanno impostato lo studio sugli appelli, consapevoli che un solo voto sotto il 18 significa essere esclusi dalla graduatoria. Molti continuano intanto a frequentare altri corsi universitari mentre tentano l’accesso a Veterinaria, per non puntare tutto su un obiettivo incerto. E il peso della dad si fa ancora sentire: programmi compressi, ritmi serrati e svantaggi maggiori per chi arriva da scuole meno scientifiche. Nel confronto tra i metodi di selezione, affiora la nostalgia per il vecchio test d’ingresso, considerato più prevedibile grazie alla banca dati. Il semestre aperto, pur riducendo il numero delle materie, viene percepito come un percorso più rigido e penalizzante. 

Testo di Flavio Centamore, video Agenzia Bianchi (Giorgia Bellavia)

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