L’abbazia a nuovo: pronto il restauro, a marzo si inaugura

Intervento sulle rovine in accordo con la Giusti Wine, l’impresa vinicola avrà la concessione per ottant’anni 
foto calendario - Agosto: abbazia di S.Eustachio a Nervesa (archiluca)
foto calendario - Agosto: abbazia di S.Eustachio a Nervesa (archiluca)

NERVESA. Il restauro dell’abbazia di Nervesa sarà finito e inaugurato a marzo. Lo ha comunicato il sindaco Fabio Vettori in una lettera in allegato al calendario distribuito alle famiglie. Nella missiva è stato fatto il bilancio del quinquennio amministrativo, che scade in primavera. Il fiore che l’amministrazione si punta all’occhiello è il restauro dell’abbazia che sarà inaugurato a marzo.

L’intervento sulle rovine, di proprietà comunale, avviene grazie a una convezione che ne vedrà la gestione per ottant’anni da parte dell’azienda dell’imprenditore vinicolo Ermenegildo Giusti in cambio del finanziamento dei lavori. Giusti ha ottenuto la convezione dopo essersi aggiudicato una gara a cui non hanno partecipato altri concorrenti, probabilmente per il costo degli interventi. La cosa però aveva suscitato molte discussioni. «Le sterili polemiche sono state azzerate e a marzo la cittadinanza sarà invitata all’inaugurazione», commentano gli amministratori.

L’inizio dei lavori è avvento a fine luglio del 2016. A luglio 2017 invece è stata presentata ufficialmente una variante. Durante i sondaggi archeologici il ritrovamento delle fondamenta in pietra di antiche mura – probabilmente abbattute tra il 1250 e il 1300 – e di antichi pavimenti in cotto ha costretto a delle correzioni del progetto. Questo però non ha rallentato i lavori. Secondo il nuovo disegno, presentato dal progettista Armando Guizzo e dal dirigente della Soprintendenza Andrea Alberti, sarà riedificata l’antica torre dell’abbazia, i pavimenti saranno visibili grazie a una lastra di cristallo che li proteggerà, e saranno realizzate nuove strutture come una foresteria, che potrà essere usata anche come negozio per i prodotti dell’azienda Giusti dal Col, per rendere maggiormente fruibile le rovine dell’abbazia distrutta durante la Grande Guerra.

Sarà un intervento di restauro strettamente conservativo per i ruderi della chiesa e parte del convento, mentre la restante porzione del complesso avrà una nuova configurazione che agevolerà la lettura e la comprensione delle fasi edilizie, la possibilità di diversi percorsi di visita, nonché di punti privilegiati di osservazione per apprezzare il paesaggio circostante.

Gino Zangrando
 

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