La star del web contro i parroci «Basta prediche bacchettone»

VITTORIO VENETO. Il prete e l’influencer. Il sacro e il profano. «Cari don, rivedete le vostre prediche. Soprattutto quelle dei funerali. Contengono troppa contrizione per i peccati, eccessivo timor di Dio. Come se la misericordia non esistesse». È il singolare appello rivolto ai sacerdoti dall’influencer Nicola Canal di Farra di Soligo.. Il suo videomessaggio ha raccolto in pochi giorni più di 42 mila condivisioni, diventando virale. La Diocesi di Vittorio Veneto bacchetta la star del web attraverso le pagine de L’Azione, il settimanale diocesano, che ha deciso di pubblicare un editoriale firmato dal direttore don Alessio Magoga. L’articolo prende le difese dei preti, ma riconosce a Canal di dire anche una parte di verità. E invita i preti a rifletterci sopra, anziché usare un colpo di spugna. Canal ammette di non andare spesso in chiesa e racconta di esserci stato recentemente in occasione di alcuni funerali. Critica i celebranti che ha ascoltato per aver troppo insistito sul perdono da chiedere, anche a nome del defunto, per i peccati compiuti e sulla ricorrente affermazione del “timore di Dio”. «Dovremmo invece pregare – precisa Canal – perché al morto venga riservata una bellissima accoglienza avendo fatto il meglio che poteva». La replica del direttore Magoga non si è fatta attendere. «Né il peccato né il timor di Dio si possono togliere dalla testimonianza delle fede perché vi fanno parte intrinseca, anzi sono le sue fondamenta» è la risposta. «Ciò detto, però – Magoga riconosce – che le raccomandazioni del giovane youtuber sono in gran parte ormai patrimonio della predicazione comune dei nostri parroci. Forse qualcuno potrebbe quasi dire il contrario e cioè che si parli oggi fin troppo poco del peccato e ancora meno del timor di Dio (come alcuni cattolici non mancano di rimproverarci)». Ancora, come suggerisce “Il Canal”, è vero che nella maggior parte dei casi accompagnano in cimitero persone che «hanno fatto meglio che hanno potuto».
L’espressione non deve essere presa in un senso restrittivo o svalutante, ma in quello più ampio e bello: «Ce l’hanno messa tutta per dare il meglio di sé». A volte con esiti esemplari, altre volte, in mezzo a contraddizioni e fragilità, non riuscendo a raggiungere appieno il vero obiettivo. «Per questo, alla fine della vita, è bene essere misericordiosi – conclude il direttore Magoga– e imparare da Dio e dal suo sguardo benevolo e riconciliante». Verrebbe da dire che, con queste considerazioni, Magoga lancia un suggerimento ai preti più “bacchettoni”.
«Come il padre misericordioso accoglie il figlio prodigo con una grande festa, così dovremmo attenderci e sperare – conclude il direttore ispirandosi alle attese di Canal – che accolga in festa anche i nostri cari che varcano la soglia di questa vita». —
Francesco Dal Mas
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