La beccaccia “trevigiana” arriva dall’area siberiana-russa
PONTE DI PIAVE. La maggior parte delle beccacce che transitano sui territori della Marca trevigiana arrivano dal nordest europeo soprattutto dall’area siberiana-russa. Questo è il primo risultato di uno studio compiuto dal dipartimento di biologia dell’università di Padova in collaborazione con la Regione Veneto, con Veneto agricoltura e con il fattivo impegno del mondo venatorio. I risultati sono stati illustratiin un convegno all’Auditorium Sant’Artemio della Provincia di Treviso, alla presenza dell’assessore alla caccia Mirco Lorenzon e di Carlo Torresan presidente provinciale della Federcaccia. La beccaccia, ovvero la Regina del bosco, è uno degli animali più interessanti e misteriosi che popola per alcuni periodi dell’anno i nostri territori arborati. Dai cacciatori di piccola selvaggina è considerata la specie più ambita e ricercata, ma allo stesso tempo più ammirata e rispettata. La beccaccia è diffusa e popolare, ma in consistente diminuzione numerica tanto da preoccupare il mondo scientifico e quello venatorio. A questo proposito Alessandro Tedeschi, presidente dell’associazione “Amici di Scolopax” (nome latino della Beccaccia”) imputa il calo delle beccacce «alla criminale e vitatissima, caccia con appostamento praticata in alcuni stati dell’Est europeo». Per questo si è decisa una seria ricerca scientifica per favorire una gestione oculata della specie. Oggi esistono i radio collari collegati al satellite che consentono un controllo di tutti i suoi spostamenti per 24 ore al giorno e per tutto l’anno. Lo scorso anno ne sono stati applicati 7 a specie catturate in tutta Italia, di cui uno in provincia di Treviso. Tutte le 7 beccacce hanno lasciato i nostri territori tra marzo ed aprile e si sono dirette a nordest verso la Romania e la Siberia russa dove sono arrivate una ventina di giorni dopo con un viaggio tre-quattromila chilometri. In quei boschi immensi si sono riprodotte. Tre di esse sono tornate in Italia a ottobre. Contrariamente a quanto si pensava, allo stato, la maggior parte delle beccacce che solcano in nostri territori non arrivano dai paesi del nord Europa, come Norvegia, Finlandia e Svezia, ma da quelli del nordest.
Alvise Tommaseo
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