La Asolo in concordato per ripianare 20 milioni

TREVISO
Banche in pressing: il calzaturificio Asolo Spa di Nervesa va in concordato. E' l'ultimo cocente capitolo della battaglia finanziaria combattuta tra le imprese trevigiane e gli istituti di credito. Per salvare uno dei marchi più blasonati dello Sportsystem trevigiano e dello sport mondiale, i fratelli Luca, Anna e Marco Zanatta hanno deciso di ripianare gli oltre 20 milioni di euro di debiti passando per una procedura concorsuale sotto l'occhio attento del tribunale di Treviso e del giudice Alberto Valle. Una scelta obbligata per uscire dallo squilibrio finanziario giudicato insostenibile già nel 2010, quando l'azienda si era rivolta a un pool di consulenti per poter ristrutturare i debiti senza passare per il tribunale. All'epoca le banche avanzavano 21 milioni di euro: 9,5 per mutui il resto per finanziamenti correnti, mentre i fornitori attendevano il saldo di 4,1 milioni di euro. La situazione con le banche si è via via deteriorata. Per puntellare i conti e assicurare continuità produttiva, l'azienda ha deciso di aprire un concordato senza però vendere nulla del patrimonio attuale. A ripianare il passivo saranno le entrate correnti. Infatti, al di là delle grane finanziarie, la Asolo mantiene un buon regime di fatturato (23 milioni di euro nel 2011) e un margine sulle vendite del 10% circa, che verrà praticamente girato ai creditori. Anche gli utili, da qui al 2018, serviranno per pagare i creditori: il 100% ai privilegiati, mentre ai chirografari verrà restituito tra il 35 e il 50% del loro credito in sette anni, entro il 2019. Un piano accettato in prima istanza dal tribunale, che lo rimetterà al voto dei creditori il 15 marzo prossimo alle 15. Confermati al momento tutti i 70 dipendenti del calzaturificio, buona parte impiegati, visto che la produzione della Asolo (che comprende i marchi Thorlo e Komperdell) era già stata delocalizzata a Sibiu in Romania (237.000 paia prodotte nel 2010), a Beregovo in Ucraina (93.000 paia di calzature sempre da trekking) e in Cina, dove sono state acquistate circa 33.500 paia di calzature nel 2010, pari al 9% della produzione totale. In Italia, invece, restano le calzature di alta gamma, 1.500 paia quelle prodotte, dedicate alle spedizioni estreme, che rappresentano poco meno del 1% della produzione totale. Per i fratelli Zanatta – figli di Ambrosiano, il fratello di Giancarlo Zanatta, presidente del colosso Tecnica Group, dove detengono una partecipazione dell'8,48% tramite Progetto srl - si tratta del secondo concordato nel giro di due anni. Quello prima aveva riguardato la Lowe Alpine, specializzata in zaini e abbigliamento tecnico, il cui marchio è stato poi venduto al gruppo britannico Equip Outdoor Technologies, rimettendo in mani straniere un ulteriore tassello allo Sporsystem trevigiano.
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